Ma chi ha detto che la grande moschea - o il grande centro culturale islamico (con moschea) di cui parla la sinistra - sarebbe una soluzione gradita ai musulmani? Alcune semplici valutazioni, e le dichiarazioni dell’imam di via Meda, Yahya Pallavicini, portano a pensare esattamente il contrario.
I costi, i tempi, i problemi legati alla gestione. Al di là della propaganda sono questi le questioni con cui misurarsi. E il mondo musulmano milanese è percorso da divisioni e problemi che sono una grave superficialità può portare a trascurare, parlando genericamente di «una moschea». Le parole di Pallavicini, che è vicepresidente della Coreis, sono un atto d’accusa chiarissimo: «Temo - ha detto ieri - che la loro prospettiva non sia quella di parlare ai musulmani, ma sia solo muovere emotivamente l’elettorato milanese: il nome delle moschee accompagna la propaganda politica per fare false promesse o false minacce, che non fanno bene nè alla politica nè alla dignità dei musulmani».
Il primo problema è che la sinistra non si è neanche sognata di sentire il parere dei centri esistenti. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che parlare di una moschea grande al posto dei centri piccoli esistenti equivale a prospettate ai cattolici la chiusura delle parrocchie. Seconda questione: le varie comunità religiose spesso non hanno, né intendono avere, rapporti fra loro. E non portebbero gestire insieme alcunché.
Poi i problemi pratici: «A Milano e in generale nel Nord Italia - riflette l’imam - c’è un urgente bisogno di soddisfare i tempi di preghiera dei musulmani, ma i tempi di costruzione di una grande moschea sono certamente più lunghi rispetto a un progetto di legittimazione trasparente di piccole strutture». Una grande moschea dovrebbe esser costruita in periferia, con grande dispendio di risorse economiche.
"Noi islamici diciamo no alla grande moschea"
Ma chi ha detto che la grande moschea - o il grande centro culturale islamico (con moschea) di cui parla la sinistra - sarebbe una soluzione gradita ai musulmani? Alcune semplici valutazioni, e le dichiarazioni dell’imam di via Meda, Yahya Pallavicini, portano a pensare esattamente il contrario
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