RomaAndrea Moltrasio, vicepresidente di Confindustria, allincontro sul Dpef parlerete anche di pensioni. Siete favorevoli ad alzare letà del ritiro delle statali?
«Siamo sempre stati favorevoli a un progressivo allineamento delle pensioni delle donne a quelle degli uomini, anche se si parla di pubblica amministrazione, e cioè di un settore che non ci riguarda».
Lo vorreste anche nel privato?
«Siamo assolutamente favorevoli. Dobbiamo affrontare linvecchiamento della popolazione. Poi, in questo momento, ai mercati servono segnali forti, come le misure del ministro Tremonti per mettere sotto controllo la spesa pubblica».
Volete la riforma, ma poi ricorrete ai prepensionamenti...
«Questo accade perché il sistema del welfare è squilibrato. Spesso si abusa dei prepensionamenti in quanto non si può ricorrere ad altri ammortizzatori».
Ha fatto accenno alle misure del governo...
«Per usare una metafora, nel settembre scorso la barca aveva una falla ed era il sistema finanziario. Questa è stata tappata dal ministro Tremonti. Poi le modifiche temporanee alla cassa integrazione del ministro Sacconi, che si sono rivelate uno strumento utile e intelligente. Adesso bisogna cambiare la vela. Non possiamo rimanere in balia delle onde e servono interventi di stimolo. A partire dalle riforme strutturali».
Il provvedimento per lo sviluppo non basta?
«La Tremonti ter ci piace, anche perché guarda ai beni intermedi. Adesso bisognerebbe non fare troppe esclusioni».
Si è parlato dei capannoni...
«Giusto non pensare agli immobili sui quali negli anni scorsi sono state fatte speculazioni, ma per il resto dovrebbe restare tutto dentro. I macchinari oggi sono pieni di elettronica. Anche queste parti devono rientrare, cosi come i veicoli industriali pesanti, gli impianti eccetera».
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