Nomine, l’ultimatum della Moratti evita la crisi

La minaccia di dimissioni scoraggia «frondisti» e franchi tiratori

Prima «un po’ tesa, forse preoccupata», poi «più sorridente, sicuramente molto sollevata». Cambia decisamente l’umore del sindaco Letizia Moratti durante il vertice della Cdl convocato a cavallo della riunione del gruppo di Fi riunito per decidere la lista dei presidente di commissione. Un valzer di poltrone che per giorni ha paralizzato i lavori dell’amministrazione, con la macchina che non parte. Con i prevedibili strali dell’opposizione e la brutta figura davanti alla città.
Tanto tuonò, anche al piano nobile del Palazzo dove lady Letizia ha addirittura minacciato di andarsene, ma poi non piovve. Con i «frondisti» messi all’angolo e la tanto sospirata lista dei presidenti pronta per il voto delle singole commissioni. Un passaggio, comunque, per nulla indolore con mal di pancia contagiosi e franchi tiratori pronti a rispuntare al momento giusto. Ieri l’ultima puntata, almeno per ora, con il teatrino della politica che mette in agenda l’ennesima riunione del gruppo di Fi. Sul tavolo l’elenco compilato dal commissario cittadino Luigi Casero che mette ai voti la «quadra», come piace dire nei corridoi della politica. «Non abbiamo votato i nomi - sottilizza il capogruppo Giulio Gallera -, ma il metodo. La decisione di affidare al partito la responsabilità di dirimere una questione in cui le divisioni e gli scontri personali rischiavano di farci impantanare. È arrivata la soluzione, bene così. Ora finalmente si comincia a lavorare, sulla questione si sono fatti fin troppi drammi». I nomi, dunque. Vincenzo Giudice ai Lavori Pubblici, Milko Pennisi all’Urbanistica, Giancarlo Beretta al Bilancio, Aldo Brandirali ai Servizi sociali, Fabrizio De Pasquale all’Arredo urbano, Paolo Massari all’Educazione, Leone Talia ai Servizi civici, Alan Rizzi allo Sport, Filippo Totino agli Affari istituzionali, Carola Colombo alle Politiche del lavoro e Gianfranco Baldassarre al Commercio. Tredici i voti a favore, quattro gli astenuti (Vincenzo Giudice, Carmelo Gambitta, Guido Manca, Fabio Altitonante), esce Francesco Triscari, non vota il politico di lungo corso Alberto Garocchio («Sono contento che sia finita. Ma è un particolare, non un grande evento») e qualcun altro rimasto in aula. Soddisfatto il presidente del consiglio Manfredi Palmeri che invita ora tutti a mettersi immediatamente al lavoro. «Procederò immediatamente - aggiunge - alla convocazione delle commissioni per l’elezione dei presidenti. Sarà data priorità a quelle competenti nelle materie su cui la giunta ha già deliberato, in particolare Bilancio e Sviluppo del Territorio, affinché possa aver luogo l’importante funzione istruttoria prevista prima del passaggio in aula».
Situazione sbloccata anche per i saggi. Accordo con l’opposizione e nomina di Ennio Presutti, Gianni Maria Chiarva, Federico Guasti, Enzo Balboni e Laura Hoesch faranno parte dell’organismo di esperti che dovrà, tra l’altro, vagliare le nomine dei rappresentati del Comune nelle aziende partecipate. «Bene - commenta il capogruppo dell’Ulivo Marilena Adamo -, finalmente abbiamo l’organo di autotutela».
Intanto la Moratti incontra i vertici della Cdl.

«Ha fatto una relazione sul programma dei primi cento giorni e sul Piano generale di sviluppo - racconta il vicesindaco Riccardo De Corato -. Nemmeno una parola sull’accordo raggiunto in Fi, ma riduzione dell’Ici in rapporto a quanto consentirà la Finanziaria, pollution charge, bonus bebé, mezzi gratis per gli over 65 e blocco delle tariffe Atm».

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