«Non avrei mai sperato di comandare l’Arma»

«Sapevo di essere tra in candidati, ma francamente non mi aspettavo la nomina» confessa il generale Gianfranco Siazzu, 45 anni, promosso da capo della divisione Pastrengo (che comprende Lombardia, Liguria, Piemonte e Val d’Aosta) a comandante generale dei carabinieri. Rimarrà in carica tre anni, rispetto ai canonici due: «Per completare una serie di trasformazioni indispensabili all’Arma. E dotarla degli strumenti efficaci per contrastare terrorismo e immigrazione clandestina, le principali emergenze del Paese».
Siazzu, figlio di un brigadiere, è il secondo sardo a ricoprire l’incarico, 136 anni dopo Antonio Massidda. Difatti i primi a congratularsi con lui, sono stati altri due sardi eccellenti il ministro della Difesa Arturo Parisi e il presidente emerito Francesco Cossiga.
Sposato con due figli, dopo 45 anni passati con le stellette era ormai prossimo alla pensione «Da godermi nella mia terra con le mie due barche. Invece mi aspetta questa nuova sfida». Ieri mattina ha salutato i giornalisti parlando a ruota libera dell’impegno italiano all’estero «Che va “rimodulato” perché troppo oneroso. Bisogna tener conto delle necessità internazionali ma anche di quelle del Paese.

Per questo l’orientamento del governo in questo senso mi sembra del tutto corretto».
Poi un ringraziamento, riservato ai 20mila uomini della Pastrengo, e un ricordo da portare a Roma: «La visita al Cenacolo vinciano, il momento più emozionante, sul piano personale, della sua permanenza milanese».

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