«Non c’è reato per Berlusconi»

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e tre ex manager della Fininvest sono stati assolti nell'ambito del processo stralcio All Iberian, conclusosi il 26 settembre scorso a Milano, perché le accuse che erano state loro contestate all'epoca non costituiscono più reato per la nuova legge sui reati societari. Lo affermano le motivazioni della sentenza, depositate oggi presso la cancelleria del tribunale di Milano. Berlusconi, presidente della Fininvest fino al 1993, e i tre manager Ubaldo Livolsi, Giancarlo Foscale e Alfredo Zuccotti erano stati accusati di falso in bilancio e false attestazioni, imputazioni da cui i giudici li hanno prosciolti in base alla nuova legge. «Non risulta... contestato uno degli elementi costitutivi della fattispecie con la conseguenza che gli imputati devono essere prosciolti perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato», scrivono i magistrati nella sentenza. La legge italiana sul falso in bilancio, promulgata durante i primi mesi del governo Berlusconi, prevede in sintesi un abbassamento del tetto di pene massime previste, un termine di prescrizione sostanzialmente più breve - da sette anni e mezzo al massimo a quattro anni e mezzo - e la perseguibilità del reato in presenza di una querela e non più d'ufficio.

Lo stralcio in cui era imputato Berlusconi è un troncone del processo che partì da capo nella primavera del 2000, dopo che il procedimento venne diviso in due alla vigilia della sentenza, nel luglio del '98, perché la procura non aveva indicato la Fininvest come parte offesa del presunto falso in bilancio

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