«Non esiste squadra senza la sua curva»

Claudio De Carli

Proposta: ufficializziamo l’avvenimento e diventiamo il primo club al mondo senza la curva. Si può vivere senza una curva?
«No, c’è bisogno di avere una rappresentanza - ribatte Luca Doninelli, scrittore, milanese e interista sfinito -, e questa curva rappresenta sua malgrado questa società».
Tipo caos disorganizzato?
«La società in tutti questi anni non ha comunicato niente ai suoi tifosi, la curva si è sclerata nell’illusione trasmessa dal suo presidente. Resto dell’idea che l’Inter sia piena di gente che non è interista».
Chi comanda?
«E chi può dirlo? Qui non si sa cosa si deve fare e poi, eventualemnte, a chi si deve rendere conto di quello che si è fatto».
E se stessimo combattendo contro il male?
«Qualcosa di oscuro c’è. Questa curva sono anni che non vince, ma se ora si sta muovendo in questo modo, qualcosa di nuovo deve essere successo. Non chiedetemi cosa, mi sfuggono i particolari, ma a Villarreal non ho riconosciuto nessuno».
Neanche il presidente?
«Se Moratti lasciasse ora, rimarrebbe nella storia dell’Inter come un fallimento puro. E mi spiace per lui».
Dopo il presidente i giocatori?
«Se andassero alla Juventus vincerebbero lo scudetto.

Ho sentito dire che alla Juve si va per vincere, all’Inter si viene per la pensione. Convengo».
Detto questo...
«Andrei da solo a San Siro con la bandiera dell’Inter, e se l’Inter dovesse vincere sarei ultrà-felicissimo».

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