Non si ferma all’alt dei vigili, poi tenta di investire il comandante Di Maggio che spara alle gomme

«Il sequestro dell’arma del comandante Antonio Di Maggio, che ha rischiato di essere investito da una autovettura durante un servizio di polizia giudiziaria, è consuetudine e prassi a tutela dell’agente operante nonchè dei cittadini. In questi casi l’arma viene infatti messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, un atto quindi doveroso». La precisazione è del comandante generale del Corpo Angelo Giuliani che appreso quanto accaduto si è immediatamente accertato delle condizioni di Di Maggio. In una nota il comando dei vigili urbani ricostruisce quanto accaduto spiegando che «Antonio Di Maggio intercettava una autovettura Audi A3 lanciata a forte velocità in via di Tor Bella Monaca. Sottrattosi all’alt della pattuglia della polizia municipale lo stesso veicolo veniva inseguito, al fine di evitare che su strade fortemente frequentate, provocasse danni a persone e cose. L’Audi A3, che aveva a bordo due passeggeri, veniva costretta a fermarsi in zona isolata nei pressi di via Casilina». Il conducente «con manovra repentina, per guadagnarsi nuovamente la fuga - spiega la nota del comando - tentava di investire il dirigente della polizia municipale e lo costringeva ad utilizzare la pistola d’ordinanza indirizzandola verso le ruote del veicolo». Il giovane alla guida è poi risultato «privo di assicurazione e sottoposto a fermo amministrativo». Il conducente, figlio della proprietaria del veicolo, si chiama Marco Maruca, 20 anni è stato identificato e riconosciuto da Di Maggio come colui che aveva tentato di investirlo». Maruca «è stato preso in consegna dai carabinieri che ipotizzano a suo carico il reato di resistenza a pubblico ufficiale e la guida senza patente».

Il magistrato che si occupa delle indagini Andrea Mosca ha disposto, come da prassi, la perizia balistica della pistola per la comparazione con il segno rinvenuto sul mozzo della ruota anteriore sinistra dell’Audi sequestrata.

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