Una convinzione diffusa trasversalmente in ogni strato della popolazione tende ad attribuire allintroduzione della moneta unica ogni colpa inerente laumento generalizzato dei prezzi. Ma in realtà non è così: il rincaro percepito è stato maggiore rispetto a quello effettivo, ma la diminuzione del benessere andrebbe addebitata ad altre concause, come i costi elevati degli immobili e linadeguato aumento dei redditi da lavoro dipendente. In primo luogo linflazione effettiva media non è stata elevata, in quanto consistenti aumenti di alcuni prodotti sono stati compensati dalla riduzione o da un aumento più contenuto di altri rispetto a periodi precedenti. Da studi congiunti Istat - Banca dItalia è emerso che leffetto euro ha inciso per non più di mezzo punto percentuale sullinflazione media, senza quindi sensibili variazioni rispetto al passato. Analizzando i singoli settori merceologici, si sono riscontrati rincari ingiustificati soprattutto in aziende operanti in regime di limitata concorrenza. In altri settori le cause dei rincari sono molteplici: ad esempio il settore ortofrutticolo ha registrato sensibili aumenti dovuti a fattori climatici, infatti gli stessi rincari si sono avuti pure nei tre Paesi dellUnione Europea non aderenti alleuro. La percezione dei rincari è alquanto anomala: si pensi che a un aumento del 9% nel campo della ristorazione, principale settore accusato di aver applicato i maggiori rincari, fa riscontro un incremento 1998 - 2003 pari addirittura al 40%.
Fermo restando che leuro ha determinato una riduzione dei tassi di interesse e la scomparsa dei cambi, fattori determinanti per leconomia italiana, sempre caratterizzata da una lira debole e un consistente debito pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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