Non viene riconosciuta nei filmati Libera antagonista di Bergamo

Sono diventati nove i fermati poi scarcerati dai magistrati: ne rimangono in cella ancora 25

Ancora una scarcerazione. Sale a nove il numero di quanti escono da San Vittore, dopo esserci entrati in seguito agli arresti avvenuti sabato 11 per i disordini di corso Buenos Aires. Quando, per protestare contro la manifestazione organizzata dalla Fiamma tricolore, circa trecento autonomi avevano dato vita a una vera e propria «guerriglia urbana», durata mezz’ora.
A lasciare la casa circondariale, questa volta, è una 42enne di Bergamo, il cui arresto era stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari Mariolina Panasiti. Come per gli altri indagati, le ipotesi di reato a suo carico erano di concorso morale e materiale in devastazione, incendio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale aggravata. Ma la donna, come negli altri casi, non compariva in nessun fotogramma all’esame della Digos. Dunque, non avrebbe alcuna responsabilità in quegli scontri durante i quali alcuni autonomi hanno infranto vetrine, dato fuco ad alcune auto, affrontato a colpi di pietre e spranghe le Forze dell’ordine.


Così, delle 35 persone per le quali il pubblico ministero Piero Basilone aveva chiesto la convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere, una era stata liberata dal gip Enrico Manzi in sede di convalida, mentre otto sono state scarcerate nei giorni successivi, su richiesta dello stesso Basilone proprio in seguito all’analisi dei filmati e delle fotografie della «contromanifestazione».
Con la scarcerazione di ieri, quindi, sono in tutto 25 i giovani che rimangono a San Vittore.

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