«Non volevo ucciderli, quei ragazzi mi hanno insultato»

«Non volevo uccidere nessuno. Ho reagito a quel modo perché sono stato provocato e insultato da quei ragazzi».
Tecnicamente si chiamano «dichiarazioni spontanee». Sono quelle rese dal disoccupato 55enne Giuseppe Galli in questura agli investigatori della squadra mobile che lo hanno rintracciato martedì pomeriggio nella sua abitazione di Cameri, località in provincia di Novara a 40 chilometri da Milano. Galli è stato subito portato a Milano dalla polizia e da ieri sera si trova a San Vittore. Il pm Carla Vulpio, che ha preparato la richiesta di convalidata del fermo per il gip, ora lo accusa di duplice tentato omicidio, con l’aggravante dei futili motivi, per l’aggressione a colpi di spranga (forse un cric) di due studenti universitari pugliesi alla guida di un’Alfa Romeo avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsa in viale Serra in seguito a una discussione per ragioni di viabilità.
Dopo il fermo di martedì sera e l’arrivo negli uffici di via Fatebenefratelli l’uomo, inizialmente chiuso nel suo silenzio e in attesa di nominare un difensore, avrebbe cominciato a parlare con gli investigatori della sezione reati contro la persona. E, mentre ammetteva in parte le sue responsabilità, avrebbe anche sottolineato di essere stato a sua volta aggredito dai due ragazzi. Un episodio molto violento, durato però solo pochi minuti. Il tempo per Galli di risalire in auto e sparire nella notte.
I poliziotti sono risaliti a lui grazie alla vettura (nella foto) che l’uomo guidava la notte del pestaggio, la Hyundai Atos grigia di proprietà della sua convivente e immortalata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza in viale Certosa. La vettura era sporca di sangue umano all’interno e sulla carrozzeria. Inoltre Galli è stato anche riconosciuto in foto dai due ragazzi che ha aggredito e che restano tuttora ricoverati in ospedale: Antonio Ammirabile, 21 anni e il 19enne Francesco Patronelli. I fotogrammi estratti dagli inquirenti dalle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza e che inchiodano il 55enne alle sue responsabilità mettono in evidenza l’Alfa Romeo dei due giovani e la Hyundai Atos del 55enne in viale Serra qualche secondo prima che i tre si fermassero per discutere, poco prima delle 4.

Un altro fotogramma, a distanza di otto minuti, inquadra invece la Hyundai mentre svolta in viale Certosa, dopo l’aggressione. Una terza immagine, fine, qualche minuto dopo le 4, segnala la presenza della macchina del 55enne che percorre a tutta velocità la fine di viale Certosa in direzione dell’autostrada.

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