Nostra Signora di Pinè

Nell’anno 1729 la Madonna apparve nel cuore del Trentino a una pastorella di nome Domenica Targa. La ragazzina era di Montagnaga di Pinè, allora un paesino in diocesi di Trento. Era il 14 maggio e la pastorella aveva portato le sue pecore nella cosiddetta Conca di Palustel, un luogo di pascolo immerso nel bosco. All’incirca a mezzogiorno, nell’ora più luminosa, le apparve la Vergine in un punto che venne in seguito chiamato La Comparsa. La Madonna, nel corso di quell’anno, si ripresentò altre quattro volte a Domenica Targa a Montagnaga. Naturalmente, essendosi sparsa la notizia, la gente aveva preso a recarsi in pellegrinaggio sul luogo della prima apparizione e la pastorella si era venuta a trovare al centro dell’attenzione generale. Così, le autorità ecclesiastiche dovettero effettuare un’inchiesta ufficiale, nel corso della quale la pastorella venne più volte interrogata. La devozione mariana sorta intorno a quelle apparizioni venne approvata e fu autorizzata la commemorazione solenne ogni anno il 26 maggio. La data scelta si riferiva alla seconda delle apparizioni di Maria a Domenica Targa e la si preferì perché i fenomeni soprannaturali che avevano coinvolto Montagnaga ricordavano molto quelli avvenuti tre secoli prima a Caravaggio, in diocesi di Bergamo, proprio un 26 di maggio.

Pochi mesi dopo la chiusura dell’inchiesta canonica, nel giugno 1730, il papa Benedetto XIII concesse un’indulgenza plenaria straordinaria ai pellegrini che si recavano a Pinè. Sul luogo delle apparizioni sorse un santuario mariano che diventò il più frequentato del Trentino.

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