La notte del Milan Ecco l’errore: così la panchina rossonera ha vissuto il caos sostituzione


Lo dicono tutti gli addetti ai lavori nei dintorni del Milan. «Con uno come Capello in panchina, non sarebbe mai successo». Cosa? Quel ritardo galeotto nella sostituzione di Gattuso che ha portato dritti dritti all’espulsione di Rino e alla fine prematura del derby già nelle mani di Thiago Motta e Milito. Primo dettaglio: i 7 uomini della panchina rossonera erano in canotta d’ordinanza e senza gli scarpini allacciati, tranne l’americano Onyewu, abituato a un’altra disciplina. Secondo dettaglio: Seedorf non era in ciabatte come hanno ripetuto ma con le scarpe da ginnastica, la sostanza è la stessa. Un episodio del genere non è rintracciabile nella storia recente del Milan berlusconiano da Arrigo Sacchi fino ad Ancelotti per intendersi. «Forse c’è stato un difetto di comunicazione tra medico e allenatore sulla gravità dell’infortunio toccato a Gattuso» la spiegazione di un altro ex, oggi fuori dalla mischia. Terzo dettaglio: incredibile ma vero, ma non tutti i componenti della panchina si sono accorti dell’espulsione di Gattuso chiedendosi «ma perchè non entra Clarence?» quando hanno visto il capitano uscire, fascia di capitano tra le mani, lanciando moccoli verso la panchina rossonera. Quarto dettaglio: all’inizio del secondo tempo, Seedorf ha parlottato a lungo con Leonardo, prima d’entrare, poi si è diretto verso Pato cui ha rivolto alcune raccomandazioni, di natura tattica che il giovane brasiliano non deve aver condiviso al volo, di qui il suo disorientamento. Alla fine è toccato proprio a Silvio Berlusconi il compito di distribuire qualche pacca sulla spalla. Il premier ha incoraggiato Leonardo prima che salisse in sala stampa, poi si è rivolto al gruppo riunito nello spogliatoio, alla fine ha chiosato la gravissima sconfitta con una frase che sapeva di pomata spalmata sulla ferita. «Cosa c’è da dire? Abbiamo preso quattro pappine ma non sono preoccupato. Anzi ho detto ai ragazzi che una sconfitta, alla seconda giornata non è un dramma, che devono continuare a credere nelle loro possibilità e che ci sarà l’occasione per rifarsi» la dichiarazione all’uscita del ristorante, alle prime luci dell’alba, dopo una lunga chiacchierata con Galliani, Braida e Arrigo Sacchi.

Leonardo è tornato a casa, ha staccato il telefono, nemmeno Ancelotti che pure voleva esprimergli affetto, è riuscito a raggiungerlo. Di sicuro non c’è alcun cambiamento sul mercato. «Non arriva nessuno» la garanzia di Galliani.

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