Cronaca locale

Una notte nel nuovo museo tra i capolavori lombardi

Una notte nel nuovo museo tra i capolavori lombardi

Una notte bianca che farà riflettere, quella che oggi festeggerà in piazza Scala le Gallerie d’Italia negli antichi palazzi del gruppo bancario, alla presenza delle massime autorità della politica e dell’economia. Il prestigioso evento, che offrirà fino alla una di notte visite guidate tra effetti speciali e proiezioni sulla facciata ottocentesca di palazzo Brentani, cade infatti nel pieno di una congiuntura che vede il sistema bancario tremare sotto i colpi della crisi e in un momento in cui l’assoluta mancanza di fondi pubblici per la cultura ha mandato a carte quarantotto perfino il progetto della Grande Brera. «Ma non sarà un ballo sul Titanic, anzi un messaggio di speranza» giurano i vertici del gruppo che, in sinergia con Fondazione Cariplo, aprono al pubblico i battenti dei sontuosi palazzi che, dopo il restauro a cura dell’architetto Michele De Lucchi, ospiteranno un museo dell’800 comprendente 197 opere dei maggiori maestri del XIX secolo.
Da una parte il settecentesco Palazzo Anguissola, opera di Carlo Felice Soave, semplice ed elegante capolavoro di gusto neoclassico, dall’altro Palazzo Brentani, con i bei medaglioni di uomini illustri allineati sulla facciata: i due edifici saranno aperti al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalla 9 alle 19.30 e il giovedì fino alle 22.30. Gli uffici del gruppo rimarranno presenti ai piani superiori mentre al pianterreno l’entrata per il pubblico sarà per il momento quella di via Manzoni 10.
«Nessuna sovrapposizione con le civiche raccolte della Galleria d’Arte Moderna o con Brera - dicono i responsabili del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo - ma un contributo alla crescita culturale del territorio. Del resto, la collezione a cura dei professori Fernando Mazzocca e Gianfranco Brunelli ha un’alta specificità soprattutto locale». Ampiamente documentato è infatti l’Ottocento lombardo, attraverso numerose e importanti opere pittoriche che testimoniano come Milano sia stata nel XIX secolo il più vivace e fecondo centro artistico italiano. La stagione del Romanticismo, attraversata dal fervore risorgimentale, è rappresentata dai quadri storici di Francesco Hayez, Gerolamo Induno, Sebastiano De Albertis, mentre altri generi pittorici (come le vedute o le scene di genere) sono documentati dai dipinti di Giuseppe Molteni, Giovanni Migliara, Luigi Bisi, Giuseppe Canella, Luigi Premazzi, Angelo Inganni. Il Naturalismo è rappresentato da Domenico e Gerolamo Induno, Mosé Bianchi, Eugenio e Lorenzo Gignous, il Divisionismo da Giovanni Segantini, Filippo Carcano, Giovanni Sottocornola, Angelo Morbelli, mentre le opere di Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Lorenzo Delleani, Federico Zandomeneghi, Vincenzo Irolli, Antonio Mancini permettono un confronto con le esperienze elaborate in altri centri italiani quali Firenze, Torino, Napoli. Infine, di particolare rilievo è la sezione dedicata al Simbolismo, con dipinti di Luigi Rossi, Emilio Gola, Leonardo Bazzaro, Angelo Morbelli, Filippo Carcano, Gaetano Previati, e di Giulio Aristide Sartorio, che coniuga l’esperienza simbolista con quella classicista. Questa sera a brindare ci saranno anche il sindaco e gli assessori alla Cultura di Comune, Regione e Provincia.

Intorno a Piazza della Scala sta infatti creando così, nel raggio di poche centinaia di metri, un polo espositivo comprendente Brera, Poldi Pezzoli, Ambrosiana, Museo del Novecento, Castello Sforzesco. A quando un biglietto unico?

Commenti