La nube islandese blocca i turisti in città E il Salone fa affari

Niente voli fino a domani mattina. E Milano, come mezza Europa, resta a piedi per colpa della nube di cenere provocata dal vulcano islandese e dell’effetto domino che ha paralizzato i trasporti. Aeroporti chiusi, posti in treno esauriti. Le migliaia di turisti del Salone del Mobile non riescono a lasciare la città. Qualcuno ha deciso di prolungare il soggiorno (per la gioia degli albergatori), qualcun altro ha scelto l’unica via di trasporto accessibile: il treno.
In migliaia si sono riversati alla stazione Centrale e le file alla biglietteria sono state interminabili, nel vero senso della parola, per tutta la giornata. Fino alla sconsolante notizia del tutto esaurito in carrozza per ogni destinazione di Francia, Olanda e Inghilterra. Le Ferrovie dello Stato hanno aumentato il numero dei treni ma non è stato abbastanza per soddisfare tutte le richieste. Sui binari sono stati messi anche tre Frecciarossa in più tra Roma e Milano. Ieri mattina la coda in Centrale arrivava fino agli ingressi della metropolitana in piazzale Duca d’Aosta, snodandosi lungo le scale mobili all’interno della stazione. «Mi sa che passeremo qui anche la notte - lanciano un pronostico alcuni turisti intrappolati nella serpentina umana -. Ma siamo anche disposti a farlo, basta trovare un posto e partire». Già, perché dopo ore ed ore di fila non è una garanzia trovare posto in treno. In tilt anche il sistema delle prenotazioni on line, preso d’assalto fin dal mattino.
Impossibile viaggiare in aereo. Solo ieri a Malpensa, tra arrivi e partenze, sono stati cancellati 455 voli, mentre a Linate ne sono restati a terra 200. In generale sono rimasti bloccati tutti gli aeroporti del Nord Italia. L’Enac inizialmente pensava di poter limitare la chiusura a poche ore, prima fino alle 14 di sabato, poi fino alle 20. Ma le condizioni meteo hanno imposto un’interruzione più lunga del traffico aereo: niente decolli, se non per i voli di emergenza, fino alle 8 di lunedì. E lavoratori in ferie forzate o in cassa integrazione fino alla riapertura. Sea, la società che gestisce gli scali lombardi, ha chiesto aiuto alla Protezione civile ed ha deciso di ripetere «l’operazione brandine» già messa in campo per la nevicata di qualche mese fa. I passeggeri bloccati in aeroporto sono stati riforniti di lettini e coperte per trascorrere la notte negli hub.
Già da ieri pomeriggio in centinaia, rassegnati, attendono sulle poltrone e sdraiati per terra. Per diversi gruppi sono stati messi a disposizione autobus in modo da poter raggiungere Roma. Impossibile noleggiare un’auto: molte macchine, come spiegato dai banchi delle società addette al servizio, erano già prenotate per il Salone del Mobile di Milano e le poche rimanenti sono state affittate rapidamente. Curiose le richieste di chi, per esempio, ha cercato un’automobile per raggiungere Oslo, Barcellona e altre capitali europee, rischiando di spendere fino a 2mila euro per il noleggio.
L’unica buona notizia è che la nuvola di cenere non è dannosa per la salute, né influirà sulla qualità dell’aria di Milano.

Sulla base dei dati rilevati dalla rete di Arpa Lombardia, non si evidenza nessuna conseguenza. «Le correnti in alta quota - si legge in una nota dell’agenzia dell’ambiente - sono risultate favorevoli al trasporto delle ceneri verso sud est, in particolare verso l’Europa settentrionale ed orientale».

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