Cani addestrati e carri con armi pesanti in qualche punto strategico della città. Washington blindata si prepara ad accogliere da oggi e nei prossimi giorni il summit sulla sicurezza nucleare. Un vertice al quale parteciperanno ben 47 delegazioni provenienti da tutto il mondo, il raduno più imponente organizzato da un presidente degli Stati Uniti da 65 anni a questa parte. Lultima conferenza internazionale di queste dimensioni si tenne a San Francisco nel 1945, in occasione della nascita delle Nazioni Unite.
Due gli assenti di peso, lIran e la Corea del Nord, accusati di rappresentare una seria minaccia per le loro scelte atomiche ed isolazioniste, e un forfait, quello di Benyamin Netanyahu che in polemica con Turchia ed Egitto (che pare vogliano sollevare la questione del nucleare israeliano) ha deciso di inviare il vice primo ministro Dan Meridor.
Il summit, con una cinquantina tra capi di Stato e di governo tra cui i leader di potenze atomiche come India e Pakistan che non hanno aderito al Tnp, è stato convocato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama con un obiettivo principale: mettere al sicuro entro quattro anni gli ordigni nucleari che potrebbero finire in mano ad organizzazioni terroristiche come al Qaida.
Lintenzione iniziale della Casa Bianca era di evitare i casi particolari, ma sarà impossibile non parlare di Iran, accusato dallOccidente di puntare allatomica pur avendo aderito al Tnp.