Nuoto Il Coni: «Roma 2009 deve lasciare il segno»

«Roma 2009 non deve essere un campionato del mondo usa e getta. Bisogna che lasci il segno nell’opinione pubblica e lasci un’eredità di impianti». Questo l’auspicio del presidente della Fin, Paolo Barelli, nei confronti dei prossimi Mondiali di Roma 2009 di nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto in acque libere.
Barelli, intervenendo alle piscine del Foro Italico al convegno «Dall’evento all’azione: la grande manifestazione sportiva promuove la diffusione della pratica sportiva di tutti?», ha poi aggiunto che «la sfida nel chiedere i mondiali del 2009 non era solo per organizzare un grande evento ma anche e soprattutto per valorizzare un movimento che in Italia registra numeri importanti». «Tutti noi - ha continuato Barelli - dobbiamo guardare a questi grandi eventi sportivi come mezzi per valorizzare tutte le discipline e per potenziare le strutture. I numeri degli sport natatori parlano di quattro milioni di praticanti. Siamo arrivati a questo punto grazie all’ottimo esempio che le federazioni hanno dato in questi anni». Al convegno ha preso parte anche Giovanni Malagò, presidente del comitato organizzatore che, rivolgendosi ai rappresentanti degli enti di promozione sportiva, ha affermato: «Gli enti sono nella stessa situazione delle piccole federazioni: devono cercare di farsi conoscere. Io dico, però, che senza gli enti di promozione sportiva Roma 2009 non sarebbe possibile».
In rappresentanza degli enti di promozione sportiva nella giunta del Coni è intervenuto invece Claudio Barbaro, deputato del Pdl, affermando che «altri eventi sono stati autoreferenziali ed è una cosa che per Roma 2009 dobbiamo evitare. Il Comune di Roma sta portando avanti un importante progetto sui grandi eventi. Nessuna manifestazione a Roma sarà più fine a se stessa, ma d’ora in poi dovrà presentare risvolti positivi per lo sport di base». All’incontro hanno preso parte anche Patrizia Prestipino (assessore alle politiche del Turismo, dello Sport e delle Politiche Giovanili), Cristiana Buscarini, del dipartimento management dello sport Foro Italico, l’architetto Alessandro Cattaneo responsabile infrastrutture di Torino Olympic Park, Antonio Mussino, docente di statistica alla Sapienza, e Andrea Cardinaletti, presidente del Credito sportivo. Quest’ultimo ha spiegato che «un grande evento in realtà dal punto di vista finanziario inizia anni prima delle gare e finisce anni dopo, alla conclusione degli ammortamenti.

Noi del Credito sportivo siamo stati presenti nell’organizzazione di questo evento fin dall’inizio, con una convenzione con Roma 2009 che approfitta di questa opportunità per promuovere la costruzione o la ristrutturazione di impianti per gli sport acquatici non solo nel Lazio, ma in tutto il territorio nazionale».

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