Dal fondo alla vasca, inseguendo un altro show. Il lago Balaton, quello delle imprese dei nuotatori della fatica, poca passerella e molto sudore, sta per lasciare il passo alla piscina dei campionissimi: è lì, nelle corsie dell'impianto dell'isola Margherita a Budapest, che gli azzurri del nuoto cercheranno di continuare la festa tutta italiana della prima settimana di Europei delle discipline acquatiche.
Non sarà facile, e soprattutto sarà quasi impossibile riproporre la pioggia di medaglie vinte due anni fa a Eindhoven (21), o il bottino record che l'Italnuoto di Alberto Castagnetti conquistò proprio a Budapest nel 2006. La Nazionale è sbarcata nella capitale ungherese per il primo Europeo senza il ct che questa squadra l'ha forgiata: ferita nell'anima per la scomparsa improvvisa dell'allenatore diventato una colonna portante fuori dalla vasca azzurra, rinnovata nei volti per un fisiologico ricambio generale, l'Italia proverà comunque a stupire.
Il punto di riferimento è sempre Federica Pellegrini: è lei, la campionessa neo ventiduenne - ori mondiali, olimpici e record stellari nel curriculum - a dover trascinare la squadra che si presenta al torneo continentale al via in piscina lunedì senza i big dell'ultimo decennio come Massimiliano Rosolino o Alessio Boggiatto, e con una sfilza di infortunati/e che ha addirittura impedito di iscrivere una delle staffette, la 4x200 stile libero femminile.
Ma sarà anche l'Europeo del ritorno all'antico: l'addio ai body bionici ha ristabilito il giusto equilibrio tra i virtuosi della piscina. E non è un caso che i campioni come la Pellegrini abbiano salutato con favore il ripristino dei costumi normali.
«Ma non vi aspettate record», ha detto l'olimpionica, che proprio in Olanda alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino aveva segnato il crono mondiale del 400 sl. A Budapest SuperFede si presenta - dopo un anno in cui l'ostacolo più grande è stato quello di elaborare il lutto per la morte di Castagnetti, passato tra alti e bassi, sfiorato dal desiderio di chiudere con acqua e cronometro - con tre gare individuali. Ai 200 e 400 stile, le sue gare, ha aggiunto gli 800: un test che l'azzurra non vede l'ora di fare per capire come reagisce in gara su una distanza più lunga, con l'obiettivo di arrivare a Londra 2012 con 4 distanze, compreso lo sprint dei 100. «Era nei nostri programmi, e mi sembrava giusto, anche per Alberto, provare qui la gara più lunga dove non ho particolari aspettative: la faccio serenamente», spiega. E gli 800 saranno proprio la prima prova che la vedrà in gara l'11 agosto (finale il 12), il 13 le batterie dei 200 (finale il 14) e nel giorno di Ferragosto lo show finale dei 400. Nessuna sfida interna con Alessia Filippi, arrivata a Budapest dopo un pesante infortunio alla spalla che l'ha costretta a ridurre ai soli 200 dorso il suo programma continentale.
Arriva invece in forma Francesca Segat, e cerca il riscatto dopo il Mondiale di Roma decisamente in ombra Filippo Magnini. Il due volte campione iridato dei 100 ha fatto festa per l' abolizione dei «costumoni» e ora è a caccia della sua riabilitazione anche cronometrica, visto che non si migliora da troppo tempo.
Ma è tra le nuove leve, soprattutto in campo maschile, che l'Italnuoto presa per mano da Stefano Morini e supervisionata da Marco Bonifazi cerca risultati di pregio: nel mezzofondo Colbertaldo e Pizzetti sognano il podio, e riflettori puntati per scoprire quanto sono cresciuti anche i velocisti. In piscina si rivedrà anche Giorgia Consiglio, la fondista genovese che nel lago Balaton ha conquistato l'argento sulla distanza olimpica dei 10 km: il 13 agosto si tufferà dai blocchi per i 1500 sl.
E chiusa la prima parte di Europeo saranno anche i trampolini e le piattaforme ad animarsi: Tania Cagnotto guida ancora la Nazionale dei tuffi che a livello continentale nelle ultime edizioni ha sempre ben figurato.
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