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Nuova raffica di perquisizioni Nel mirino concorsi e consulenze

Buonanotte! Vaticini e certezze. Due giorni fa il sindaco di Bari, Michele Emiliano (nel tondo), ha scommesso mille euro che l’inchiesta sulla sanità pugliese sia destinata a sgonfiarsi, «a differenza di quella sulle escort». Ieri è stato il turno del presidente della Regione, Nichi Vendola: «Fino a prova contraria non sono iscritto in nessun registro degli indagati, e, poiché la mia vita la conosco, so che non potrà mai accadere», ha assicurato il governatore. Intanto, fuori dal giro delle scommesse, gli inquirenti della Dda di Bari continuano a lavorare. Anche ieri, su mandato del pm Desirèe Digeronimo, i carabinieri hanno proseguito con l’acquisizione di carte e documenti. Destinatari della visita, gli uffici dell’assessorato regionale alla Sanità. Da lì i militari hanno portato via atti relativi a una legge regionale sulle farmacie, che stabiliva un tetto di abitanti più basso per consentirne l’apertura (una ogni 3.500 abitanti invece che ogni cinquemila nei comuni fino a 12.500 residenti), compresa la previsione di revisione della pianta organica delle farmacie pugliesi. Ma anche carte sui concorsi per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche (alcuni dei quali, pare, rimasti «inattuati») sul territorio regionale, e a una serie di documenti sulle consulenze esterne dell’assessorato e dell’Ares, l’agenzia regionale sanitaria pugliese.
Una di queste consulenze venne svolta, per conto del Policlinico di Bari, da Tommaso Fiore, anestesista, che ha poi preso il posto di Alberto Tedesco come assessore alla Sanità. Fu proprio Tedesco a richiedere nell’estate di 3 anni fa alla struttura sanitaria un consulente, retribuito, per un anno, e il Policlinico indicò l’anestesista poi «prestato» alla politica. Che proseguì nell’incarico, come consulente di Vendola, e su richiesta del governatore, ma a titolo gratuito fino al 2008. Quanto alla legge regionale sulle farmacie, che è la numero 19 del 2008, è tra l’altro stata impugnata dal governo di fronte alla Consulta l’anno scorso.
Attesa nei prossimi giorni, a questo punto, un’altra serie di audizioni e testimonianze al quarto piano della procura, dove sfileranno manager e dirigenti sanitari, almeno fino al termine della settimana, quando l’inchiesta – e il pm – andranno in ferie per un po’. Niente ferie, invece, per la sindrome da accerchiamento dei politici pugliesi, che non sembra andare in vacanza. Intanto Vendola dopo la certezza della propria estraneità presente e futura ieri ha ribadito che la «la Puglia è il posto in cui si è reagito con più forza» alla questione morale.
Tra le curiosità di giornata, l’incarico di consulenza affidato dal governatore a Massimo Ostillio, ex assessore al Turismo, «dimissionato» con l’azzeramento di giunta di inizio luglio, e ora rientrato dalla finestra come consulente, retribuito con 60mila euro l’anno.

Una scelta che non convince il capogruppo del Pdl in regione, Rocco Palese: «Perché mai Massimo Ostillio può essere consulente a un programma, il Poin, che gestirà svariate decine di milioni di euro, e non poteva essere più assessore?».
MMO

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