Marcello Zacché
da Milano
La Borsa ci ha messo un po a capire cosa succederà in Telecom. Ma alla fine ha premiato i titoli del gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera, che hanno chiuso in rialzo dell1,4% a 2,29 euro, con scambi molto intensi (è passato di mano il 3% del capitale). Ci ha messo un po perché in apertura gli ordini erano invece di vendere i titoli, che hanno perso quasi l1%: forse perché lo scorporo della Rete e di Tim non è stato capito fino in fondo. Così come la svolta industriale di Telecom, che da società di tlc integrate fisso-mobile cambia in media company (che si concentra sulla diffusione di contenuti video tramite la banda larga), non è stata condivisa. O forse perché lo scorporo di Tim avrebbe presupposto anche lannuncio della sua cessione.
Con il passare delle ore, però, gli acquisti hanno cominciato a prevalere. Soprattutto nella convinzione che Tim è irrinunciabilmente destinata a finire sul mercato. Il che significa per Telecom un incasso futuro (Tim Brasile compreso) nellordine dei 40 miliardi. Inoltre è arrivata da Moodys la conferma del rating sul gruppo (BAA2), con prospettive (outlook) stabili. Conferma che ieri era stata messa in discussione da unaltra agenzia di rating, S&P.
Il resto della scuderia Tronchetti ha invece pagato dazio. Ti Media, la controllata da Telecom a cui fa capo La7, ha ceduto il 3,4% a 0,38 euro per le perplessità sul suo futuro. A cominciare da Pirelli, che ha ceduto addirittura il 5,1% a 0,76 euro, annullando gran parte delle aspettative degli scorsi giorni (da inizio settembre aveva guadagnato fino al 12%). Il mercato si aspettava lannuncio di un superdividendo per gli azionisti di Telecom (ricordiamo che il primo socio del gruppo di tlc è la holding Olimpia, con il 18%, che è a sua volta controllata da Pirelli all60%). Ma il cedolone, almeno per ora, non cè. Lo ha detto anche Tronchetti agli analisti nella conference call sui risultati Pirelli: «È una domanda a cui non posso rispondere. Non abbiamo preso alcuna decisione di vendere e non sappiamo in caso di vendita quanto ricaveremo». Lasciando quindi, è evidente, una porta aperta. Per lo stesso motivo è scesa anche Camfin (la controllante di Pirelli) del 3,6% a 2,07 euro.
In casa Telecom la reazione del mercato è stata presa con tranquillità, essendo loperazione di riassetto un percorso che durerà sei mesi e che presenta ancora molte variabili inespresse. Quello che certo non è stato gradito, suscitando non poca sorpresa, è stata la reazione negativa del governo. Nessun comunicato ufficiale e nessuna dichiarazione di Tronchetti. Ma lambiente è rimasto colpito, soprattutto alla luce della nota di Palazzo Chigi che solo 4 giorni fa, smentendo un quotidiano, «riguardo a un ipotetico altolà alla vendita di Tim da parte del presidente del Consiglio» aveva emesso una «secca smentita».
La semestrale della Pirelli, approvata ieri dal consiglio, ha registrato ricavi in crescita del 7,2% a 2,4 miliardi e un utile netto in aumento dell8,7% a quota 193 milioni.
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