Il Giappone che crolla sotto una scossa di terremoto di 8,9 gradi della scala Richter, il più violento in questo Paese da quando esistono le rilevazioni sismiche e il quinto più forte dellultimo secolo. Con lo tsunami che penetra nella terraferma e si porta via tutto quello che incontra, palazzi, auto, dighe, vite umane. Ma quello di ieri, in realtà, è soltanto lultimo di una catena di sismi in un intervallo di tempo molto breve.
Si comincia il 22 febbraio, poco più di due settimane fa, in Nuova Zelanda. A Christchurch, la capitale dellIsola del Sud, in pieno giorno una scossa di magnitudo 6,3 sventra la città. Le vittime sono 166 e si calcolano danni per venti miliardi di dollari neozelandesi. Tre giorni dopo, il 25 febbraio uno sciame sismico colpisce il Veneto. La Val Lapisina trema e tra gli abitanti di Vittorio Veneto cresce la preoccupazione per il susseguirsi di scosse di terremoto. Il capo della Protezione civile, subentrato a Guido Bertolaso, lanci un appello ai cittadini: «Non dico di stare tranquilli, ma preparatevi. Serve una verifica delle abitazioni e bisogna seguire alcune elementari norme precauzionali». Il timore è che le scosse possano essere unavvisaglia di un evento più forte.
In realtà, le scosse lasciano il Veneto e scendono nello stretto di Messina. Il 9 marzo, due giorni fa, al largo delle Isole Eolie lIstituto nazionale di Geofisica e vulcanologia registra nella notte unoscillazione di 2,5 di magnitudo. Per fortuna non ci sono danni né a cose né a persone. Ma lindomani, il 10 marzo il terremoto torna a far tremare lAbruzzo, sventrato il 6 aprile del 2009. Tra Sulmona e Val Peligna viene avvertita una forte scossa prima della mezzanotte. Lepicentro viene localizzato a circa sessanta chilometri dallAquila. Gli abruzzesi si rovesciano nelle strade, con la memoria di quello che accadde un anno e mezzo fa. In molti chiamano i vigili del fuoco, ma vengono rassicurati che si tratta solo di un grande spavento e nulla di più. Sarà.
E però, dallaltra parte del mondo, in Cina lo stesso giorno, il 10 marzo un altro, nuovo terremoto di magnitudo 5,8 scuote la contea di Yingjiang, nella provincia sud occidentale dello Yunnan. Il bilancio provvisorio è di ventidue morti, 201 feriti, 583 case distrutte.
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