Nuove costruzioni, stop ai sottotetti

Stop al recupero edilizio dei sottotetti per le case che verranno costruite da qui a cinque anni in Lombardia. È l’ipotesi di accordo raggiunta dalla maggioranza in Regione sul progetto di legge che regolamenterà la trasformazione dei sottotetti in abitazioni. «L’approvazione - spiega l’assessore all’Urbanistica del Carroccio, Davide Boni - avverrà sicuramente entro la fine dell’anno, perché i lombardi stanno aspettando». La confusione attuale è dovuta all’approvazione della riforma urbanistica dello scorso 31 marzo, da cui era stato abrogato l’articolo sui sottotetti. Da qui il susseguirsi dei ricorsi al Tar, dovuti alle incertezze di Comuni e costruttori. Ieri tra la maggioranza alcuni hanno espresso i loro dissensi sulla proposta di legge avanzata dall’assessore all’Urbanistica, che si focalizzano su due punti: il numero di anni di attesa prima di poter recuperare i sottotetti nelle nuove costruzioni e la data di entrata in vigore del provvedimento.
Secondo la proposta di Boni, infatti, il divieto di recupero coinvolgeva le abitazioni costruite dopo il 31 marzo 2005, oppure gli edifici che entro quella data avevano ottenuto il permesso di costruire, data che va anticipata al 1 marzo 2005, dato che tra la dichiarazione di inizio lavori e la possibilità di aprire il cantiere devono passare 30 giorni di silenzio assenso. Forza Italia,invece, preoccupata per i possibili ricorsi, chiedeva l’entrata in vigore del divieto a partire dell’approvazione della nuova legge. Risultato: l’accordo che è stato raggiunto ieri prevede che il divieto entri in vigore dall’approvazione della legge, come richiesto dagli azzurri, mentre il numero di anni è stato elevato dai tre, previsti nel progetto di legge approvato dalla giunta, a cinque.

Restano invariate le deroghe: si potrà comunque recuperare il sottotetto se servirà a ingrandire l’appartamento sottostante o attiguo, se in famiglia ci sono persone disabili, se sono nati dei bambini o sono stati adottati o presi in affido, se è stata assunta una badante o se la famiglia si è allargata per l’arrivo di un parente anziano (di oltre 65 anni), oppure per un matrimonio.

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