Nuove frontiere

Chiude il "metaverso Ue". Il flop della Commissione europea

Il metaverso della Commissione europea chiude in attesa di comprendere i motivi del flop. Nato per attirare i giovani, è stato frequentato molto poco

(Immagine: https://twitter.com/vchadw)
(Immagine: https://twitter.com/vchadw)

Riassumendo il flop in una frase, si può sostenere che la Commissione europea ha chiuso il proprio metaverso perché pochissimi sapevano che esistesse. Al di là delle analisi superficiali occorre tenere conto dei quattrini investiti e del risultato ottenuto. Ed è proprio nella ratio tra denaro speso e utilità dimostrata che il metaverso, pensato per avvicinare soprattutto i più giovani al mondo della politica unitaria, si è rivelato un insuccesso.

Ora l’Ue ha commissionato una valutazione indipendente del progetto, chiudendo del tutto gli accessi al proprio universo virtuale.

Il metaverso della Commissione europea

Il progetto chiamato Global Gateway è inaccessibile. È costato 387mila euro, una cifra che può non spaventare ma che, considerati i risultati, è stata male investita.

L’unico test, durato tra il 19 ottobre e il 15 dicembre del 2022, sarà oggetto - insieme a tutta l’infrastruttura - della verifica di un consulente ancora da nominare e che dovrà valutare il progetto. Nulla si sa quindi sul futuro del metaverso dell’Ue.

I risultati e le critiche

L’Ue ha voluto il proprio metaverso per rivolgersi a un pubblico giovane. L’unica campagna che ha solcato i mari virtuali del Global Gateway parlava della produzione di caffè in Guatemala, non un tema di enorme richiamo soprattutto per il target dei giovanissimi. Secondo l’Ue l’evento è stato frequentato da circa 300 partecipanti ma, come riporta Wired Italia, stando a voci esperte sarebbero stati molti meno, nell’ordine di poche unità.

A questo punto, l’investimento di 387mila assume una proporzione ingiustificata che grava sulle intenzioni dell’Ue riguardo al futuro del metaverso il quale, nel contesto internazionale attuale, non è soltanto un universo digitale nel quale le persone possono muoversi tra elementi di realtà virtuale o aumentata ma diventerebbe, almeno nelle intenzioni, emblema della cultura digitale.

I Big del tech, Meta su tutti, stanno investendo miliardi di dollari nel metaverso, concordi nel riconoscervi il futuro di internet e soprattutto uno strumento di diffusione della digitalizzazione. I tempi non sono probabilmente ancora maturi, come del resto è accaduto con molte altre tecnologie che hanno dovuto patire un po’ prima di attecchire, siamo ancora nella fase della sperimentazione durante la quale un fallimento può essere foriero di rivelazioni per il futuro.

Un insegnamento dal flop del metaverso europeo lo possiamo trarre: non basta il metaverso - così come non bastano le tecnologie – per attirare le persone (giovani o meno giovani che siano), occorrono argomenti ricchi di senso.

Il caffè guatemalteco, per quanto importante, non è un tema che genera appeal ma, soprattutto, non basta un solo esperimento per imbeccare diagnosi azzeccate e, in ogni caso, un unico tentativo non può valere 387mila euro.

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