
Chi non ama Titanic, il film? Io. Cioè in realtà l’ho amato e visto molte volte, però mi rattrista il finale, con Jack che si lascia andare, senza neppure che abbiano fatto qualche tentativo per vedere se quel pezzo di porta li avrebbe retti entrambi. Ci provano un paio di volte, e poi lui è sicuro, e addio Rose. Che se fossi stata Rose, con tutto quell’amore, mi sarei lasciata andare anche io nell’abisso insieme a lui, sennò che amore è? Invece da vecchia va a spifferare tutto a James Cameron, il quale ci fa il film, e noi a piangere ogni volta che muore Jack. E siccome in casa mia non so come Titanic ricompare sempre sotto ogni festa, sarà morto almeno una ventina volte, e tutti a piangere, tutti a aspettare il momento in cui si deve piangere.
A proposito: sta per arrivare (forse) un simulatore survival del Titanic, perché ormai non si può più affondare senza fotorealismo e gameplay immersivo, e il titolo è Titanic Escape Simulator: il titolo è apparso su PlayStation Store in punta di piedi, o meglio direi in punta di iceberg.
Nessuno sa davvero da dove sia uscito. Non c’è uno studio alle spalle, non c’è un sito, non c’è un account Twitter con l’emoji della nave e la bio “we sink together ”. C’è solo una pagina placeholder che ti invita a aggiungerlo alla lista desideri.
La descrizione recita: “vivi il disastro con una precisione inquietante, dalla confusione iniziale ai drammatici momenti finali”. (E io già mi immagino l’adolescente in cuffia, mentre cerca di salvarsi da una tragedia storica senza mollare il joystick: “zio, sto schivando gli iceberg, vieni a vedere!”). Il trailer, devo dire, è sospetto.
Grafica altissima, modelli iperrealistici, ma tutto ha quell’odore inconfondibile da rendering AI spinto al limite, dove i volti sembrano veri solo se non li guardi troppo, tipo certi profili su Instagram. Non esistono nemmeno screenshot stabili: quelli caricati su PlayStation Store sono stati rimossi, come in un ARG scritto da uno schizofrenico con accesso a Midjourney e troppa voglia di diventare virale.
Lo sviluppatore ufficiale sarebbe una certa Tetyana Vysochanska, nome che suona inventato da un generatore automatico di russi contro ucraini, e per il resto nessun sito, nessuna intervista, nessuna apparizione pubblica, niente. L’ipotesi scam (prenoti o addirittura preordini un gioco che non uscirà mai) è più solida dello scafo del transatlantico. Tuttavia anche se non fosse una truffa, anche se uscisse davvero nel 2026 come promesso (speriamo almeno dopo GTA 6, così non gli ruba la scena), la cosa più interessante (o più deprimente) è che con l’intelligenza artificiale non ci servono nemmeno più i giochi o i film: ci bastano i trailer. Avremo trailer di giochi che non esistono, trailer di film mai girati, teaser di sequel di cose che non sono mai iniziate, sogni pre-renderizzati che nessuno ha mai sognato. L’esperienza non serve, basta l’illusione dell’esperienza, e l’algoritmo è già pronto a darti tutto ciò che non c’è e sembra meglio di quello che c’è davvero. Sebbene, dài e dài, durerà poco, ci si sta già stufando dei video assurdi che imperversano sui social.
In ogni caso, fosse vero, io lo prendo a una sola condizione: sono libero di fare quello che posso o devo comportarmi come Jack per tutto il film? Il finale è quello o ci si può salvare? Posso provare a avvisare il comandante: “Ehi! C’è un cazzo di iceberg tra
poco! Fermate le macchine! Prendete i binocoli!”. Se non ci riesco, posso finalmente provare se quel maledetto legno-zattera regge entrambi? E nel caso… posso essere io a lasciar andare Rose? Con tanto amore, per carità.