In fondo si tratta di una questione di numeri e di dati «tecnici». In due anni, dal 2009 al 2011, il piano finanziario per la realizzazione del nuovo ospedale Galliera è passato da una spesa iniziale di 160 milioni di euro a 180 milioni di euro, a cui si devono aggiungere altri 46 milioni per i rischi di scostamento finanziario e di scostamento temporale previsti dalla società consulente del nosocomio, la Deloitte. Oltre ad altri 80 milioni di interessi del mutuo bancario, per un totale di più di 300 milioni per tutta loperazione. Quindi quasi il doppio rispetto ai 160 milioni di partenza. Non solo, nel primo studio di fattibilità del cda del Galliera nel 2008 era previsto che nella nuova struttura con 160 milioni, venissero garantiti 560 posti letto. Numeri approvati in consiglio regionale nel 2009. E poi cosa accade?
«Il progetto preliminare del nuovo ospedale Galliera, approvato in conferenza dei servizi il 24 agosto 2011, dimensiona tutte le previsioni tecnico-edilizie su 437 posti letto, e cioè 123 posti letto in meno di quelli originariamente previsti e stabiliti dal consiglio regionale nella sua programmazione».
Tradotto significa che i posti letto sono diminuiti del 22% rispetto al piano iniziale, però i costi sono aumentati del 12%, solo per quanto riguarda le spese di costruzione, a cui vanno aggiunti gli altri 46 milioni di cui abbiamo detto e gli altri 80, come sopra. «Per ogni posto letto, il prezzo è aumentato del 50% in due anni - spiega Alessandro Benzi, capogruppo della Federazione della Sinistra in Regione che insieme a Idv e Sel, ha presentato cinque interrogazioni per chiarire la vicenda del nuovo Galliera -. Cè una crisi che ha tagliato 200milioni di euro nel 2011, ne taglieranno altri 100 milioni nel 2012, e noi ci confrontiamo con un progetto che è aumentato di spesa. È unoperazione finanziaria insostenibile». Anche perché il nuovo Galliera, dati alla mano, costerebbe più di tutti gli altri ospedali realizzati in Liguria e nel Nord Italia: il 42% rispetto a Rapallo, il 22% in più del Felettino, il 45% di Bergamo il 45%, il 27% di Mestre, il 559 di Ferrara e il 63% di Pordenone. Solo guardando ai prezzi dei posti letto.
Assurdo quindi per i firmatari delle interrogazioni, avventurarsi in unoperazione del genere, quando una delle priorità sanitarie resta la costruzione di un ospedale nel Ponente. «Quellarea non può non avere un ospedale - aggiunge Stefano Quaini dellIdv -, dopo la chiusura di Busalla, è una zona scoperta». Questa è ciò di cui ha bisogno la città, rimarca Benzi, e di certo non il Galliera. Sul quale manca chiarezza sul nuovo piano finanziario che non è mai arrivato in Regione. Sullaumento dei costi in due anni, sul numero dei posti letto, sul reperimento di fondi, sui bilanci preventivi dellente che nel 2011 ha sforato le cifre autorizzate dalla Regione. «Non siamo contro il Galliera per ideologia - precisa Scialfa -, ma per questioni tecniche, per fatti concreti. Nella sanità ligure si sta andando a tentoni, io invece voglio un servizio efficiente per i liguri». E sarebbe una follia pensare di buttar via i soldi, soltanto perché si son presi accordi nel 2008 nelle «segrete stanze». «Quelle segrete stanze dove non evidentemente non è entrato ancora streaming o le webcam - incalza Scialfa -.
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