Washington - "Great to see you, my friend!" (é bello vederti amico mio): così il presidente americano Barack Obama ha accolto alla Casa Bianca il premier Silvio Berlusconi, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle al suo arrivo. Ed è stato un lungo e approfondito incontro sui temi caldi, quello che si è svolto alla casa Bianca tra il presidente americano e il premier italiano, con al primo punto dell'agenza il G8 dell'Aquila, ma anche la difficile situazione dell'Iran dopo il voto, Colloquio a largo raggio, sui tempi importanti della politica internazionale alla fine del quale Barack Obama ha voluto rimarcare espressamente che i legami fra Stati Uniti e Italia si sono ulteriormente raffozati, sottolineatura con il particolare apprezzamento per il contributo di pace che il nostro Paese sta dando in Afghanistan e in altre parti del mondo, per l'impegno dato alla soluzione della vicenda di Guantanamo. Silvio Berlusconi si è detto certo che con Obama l'America è in buone mani e che l'Italia collaborerà con Obana con lo stesso impegno con cui ha collaborato con Bush.
Le violenze in Iran Il presidente Obama si è detto profondamente turbato dalle violenze post elettorali in Iran aggiungendo che gli Stati Uniti rispettano la sovranità iraniana e sottolineando che devono essere rispettati la libertà d'espressione e il processo democratico. Tocca all'Iran scegliere i propri leader, gli Stati Uniti continueranno a perseguire un dialogo "duro e diretto". "Il mondo vi sta guardando ed è ispirato da questa partecipazione, a prescindere dal risultato finale delle elezioni". Parlando al fianco Berlusconi nello Studio Ovale, Obama ha detto di non voler tacere su quello che succede a Teheran. "Voglio che sia chiaro che tocca agli iraniani decidere chi sono i leader iraniani. E voglio evitare che gli Stati Uniti diventino 'il problema' dentro l'Iran. Ma detto questo, sono molto turbato dalle violenze che ho visto in televisione. Il processo democratico, la libertà di espressione, devono essere rispettati". Obama ha detto di non avere elementi per poter dire in modo certo cosa sia avvenuto nelle elezioni, "ma posso dire che c'é gente che si sente tradita". Per questo, ha aggiunto, "é importante portare avanti le indagini e non devono risolversi in bagni di sangue". "Quanto agli Stati Uniti - ha aggiunto - per quanto odiose posso trovare le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad, il ricorso alla diplomazia dura e diretta, una diplomazia senza illusioni tra i nostri due paesi".
"Rafforzati i rapporti Italia-Usa" Nel colloquio alla Casa Bianca, "abbiamo rafforzato i legami già forti esistenti tra Italia e Stati Uniti": lo ha detto il presidente americano Barack Obama, parlando nello Studio Ovale al fianco del premier Silvio Berlusconi.
"Con Obama Usa in buone mani" "Barack ha posizioni non solo innovative, che guardano ad un futuro diverso e sono anche concrete e di assoluto buon senso. Ciò apre il cuore nel vedere che le sorti della più grande democrazia del Mondo sono assolutamente in buone mani", ha detto a sua volta Silvio Berlusconi. "Sono qui a collaborare con Obama come ho fatto in passato con Clinton e con Bush. Sarei molto contento di augurarmi un rapporto personale, amichevole e diretto con Obama. Saranno i fatti a dirlo. Credo che abbiamo ben cominciato".
"Al G8 regole e principi" "Stiamo lavorando per arrivare ad un corpo di regole e principi per evitare in futuro una crisi finanziaria ed economica come quella che abbiamo avuto. Siamo d'accordo - ha aggiunto Berlusconi - sul fatto che non sia pensabile che il G8 produca questo corpo. E' uno step che sarà seguito dal G20 di Pittsburgh per arrivare a soluzioni condivise che non condizionino il libero espandersi dei paesi". "Non posso fare a meno di ringraziare il presidente Obama con un apprezzamento vero che viene da chi è per la terza volta presidente del G8, per la sua conoscenza, la precisione e la puntualità con la quale interviene su tutti i temi internazionali e sui grandi problemi". "Ci auguriamo che questo G8 arrivi a soluzioni concrete su molti temi", ha spiegato Berlusconi dopo aver ringraziato Barack Obama "per l'accoglienza e per la possibilità che ci ha dato di presentare le nostre posizioni su tutti i punti caldi della politica internazionale". "Abbiamo esaminato punto per punto i vari argomenti dei tre giorni di lavoro all'Aquila", ha aggiunto Berlusconi spiegando che si parlerà, oltre che di crisi economica e di regole per la finanza, di sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, del trattato di Doha. "La riunione dell'Aquila non sarà soltanto un G8 - ha spiegato Berlusconi - il giorno successivo ci sarà un G8 più 6, poi una riunione del Major Economy Forum, la sera un grande pranzo cui parteciperanno i responsabili delle maggiori organizzazioni internazionali e il giorno dopo la riunione con i principali paesi africani per discutere i problemi di quel continente".
Iniziative per il clima Di cambiamenti climatici si è parlato, tra gli altri temi, nel lungo colloqui tra Silvio Berlusconi e Barack Obama. Un tema che sarà oggetto del G8 dell'Aquila ed il premier italiano ha affermato: "Speriamo di cominciare un discorso verso una minore produzione di anidride carbonica corrisposto da tutti gli altri stati del paese". Berlusconi ha poi aggiunto che si parlerà anche del Doha round sul commercio internazionale: "Auspichiamo si possa riprendere il cammino e abbiamo deciso di invitare il presidente a riprendere il cammino".
Obama: Afghanistan, contributo cruciale dell'Italia Il presidente americano Barack Obama ha sottolineato il "contributo cruciale" dato dall' Italia nella coalizione impegnata in Afghanistan nell'opera di stabilizzare il paese. Obama, parlando ai giornalisti nello Studio Ovale durante il suo incontro con il premier, ha sottolineato che l'Italia offre il suo contributo alla pace nel mondo su diversi settori del pianeta.
Il caso Guantanamo Il presidente americano ha ringraziato oggi l'Italia per il contributo dato alla causa della chiusura di Guantanamo ed ha espresso il suo ringraziamento al governo italiano per avere accettato di considerare la possibilità di accogliere tre detenuti di Guantanamo. "Vogliamo essere il paese di prima fila, anzi il primo paese a dare una mano agli Usa - ha poi detto Berlusconi - per quanto riguarda la necessaria chiusura di Guantanamo". Obama ha quindi detto al premier italiano che intende visitare, in occasione del prossimo G8, le opere d'arte distrutte dal sisma a L'Aquila.
Giuramento di riconoscenza
Berlusconi, alla fine dell'incontro, ha toccato un tema che gli è caro: "Sono legato a un giuramento di riconoscenza verso gli Usa che mi hanno dato la libertà, e hanno dato dignità al mio Paese dopo la seconda guerra mondiale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.