Obama: «Premiare la classe media per far ripartire l’economia americana»

Una politica che ponga al centro gli interessi della classe media, per far ripartire l’economia americana. È questo la promessa che il presidente americano Barack Obama ha lanciato ieri nel consueto discorso del sabato, con un occhio a un elettorato che sarà cruciale per le elezioni di metà mandato a novembre, quando sarà rinnovata parte del Congresso americano.
Lunedì si celebra negli Stati Uniti la festa del Lavoro e per il presidente Obama è un’occasione per sottolineare il suo impegno per un futuro economico in cui «le famiglie della classe media possano permettersi di mandare i figli all’università, comprare una casa, risparmiare per la pensione e garantirsi la sicurezza economica una volta a riposo».
Per farlo, l’inquilino della Casa Bianca promette la creazione di posti di lavoro con investimenti nelle grandi opere pubbliche per le infrastrutture, provvedimenti di emergenza per impedire il licenziamento di «migliaia di insegnanti, pompieri e poliziotti», e tagli fiscali per le piccole imprese «che creano il maggior numero di posti di lavoro in America.
Abbiamo messo fine ai benefici fiscali per le imprese che creavano posti di lavoro all’estero, afferma ancora Barack Obama, che promette di battersi per l’approvazione di un provvedimento che riduca invece il carico fiscale per chi crea posti di lavoro negli States. Se prima si è dato libero corso a Wall Street senza pensare alla classe media, ora bisogna cambiare corso. «Non siamo diventati il Paese più prospero del mondo premiando l’avidità e la sconsideratezza- conclude Barack Obama- ma premiando il lavoro duro e la responsabilità».
Il presidente ha detto anche che le misure prese dalla sua Amministrazione «hanno fermato l’emorragia» dell’economia americana. Ma per rafforzarla occorreranno «ulteriori interventi».

E ha ricordato agli americani: «Occorre ben più di una Borsa che prospera. Occorre una attiva Main Street e una classe media che prospera. Dobbiamo fare tutto il possibile per accelerare la creazione di nuovi posti di lavoro».

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