Obama: "Tagliare l'80% delle testate nucleari"

Presidente Usa pronto ad avviare nuovi colloqui con la Russia per raggiungere un accordo su un trattato che possa ridurre dell'80% le rispettive riserve di armi nucleari. L’obiettivo è tagliare mille testate ciascuno. Il Cremlino si dice disponibile a rivedere il trattato Start-1

Obama: "Tagliare l'80% delle testate nucleari"

Washington - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama intende avviare nuovi colloqui ad alto livello con la leadership della Russia per raggiungere un accordo su un trattato che possa ridurre dell'80% le rispettive riserve di armi nucleari. L’obiettivo, secondo quanto riferisce oggi il Times, sarebbe quello di tagliare almeno mille testate nucleari ciascuno. E da Mosca il Cremlino fa sapere di aessere favorele alla posizione di Obama e, in particolare, sulla possibilità di rinegoziare il trattato Start-1.

Il piano di Obama Alla base dell’iniziativa ci sarebbe una totale revisione del piano messo a punto dall’amministrazione Bush sul posizionamento di uno scudo di difesa antimissile statunitense nell’Europa dell’est, un progetto severamente criticato da Mosca. Obama ha intenzione di stabilire un ufficio per la non proliferazione alla Casa Bianca, che dovrebbe essere incaricato di sovrintendere ai colloqui. Il principale negoziatore americano sarebbe stato individuato in Gary Samore, che ricoprì lo stesso incarico durante la presidenza di Bill Clinton. La responsabilità dell’intero processo sarà invece affidata al dipartimento di Stato, guidato da Hillary Clinton. Il presidente degli Stati Uniti non ha ancora preso una decisione definitiva sullo scudo anti-missile in Europa. Ma se l’accordo tra gli Stati Uniti e la Russia dovesse andare in porto, riferisce il Times, si alzerebbe il livello delle pressioni diplomatiche sul Regno Unito, che dispone di 160 testate nucleare. "Siamo pronti a impegnarci in un più approfondito dialogo con i russi su argomenti di comune interesse. Nessuno dovrebbe sorprendersi se il numero di testate nucleari fosse ridotto di mille unità", ha affermato un funzionario dell’amministrazione statunitense.

L'apertura di Mosca Il vicepremier russo Sergei Ivanov fa sapere di "accogliere con favore le dichiarazioni della nuova amministrazione" poiché "Obama è pronto ad iniziare e concludere i colloqui in un anno, secondo un calendario molto serrato" per arrivare alla firma di un nuovo trattato russo-americano, "per la limitazione (di arsenali) di armi strategiche da attacco". Hillary Clinton, il nuovo segretario di Stato americano, si è impegnata nel mese di gennaio a rinegoziare rapidamente con la Russia il Trattato per la riduzione delle armi strategiche (START-1), firmato durante la Guerra Fredda. Il presente trattato scade nel mese di dicembre. Le dichiarazioni di Ivanov sono inoltre l’ulteriore conferma che i rapporti tra Mosca e Washington sono sulla strada del "disgelo" come dichiarato dal Cremlino.

E ancora nella prospettiva del prossimo G20 - il 2 aprile a Londra - il primo bilaterale tra capi di stato Barack Obama e Dmitri Medvedev. E proprio oggi i capi delle rispettive diplomazie si sono detti in favore di un dialogo strategico, della cooperazione e di un accordo su stretti contatti.

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