Offese il premier Di Pietro lo candida per il Comune

Offese il premier Di Pietro lo candida per il Comune

Attende l’appello dopo che i giudici di Milano l’hanno condannato a 500 euro di multa per ingiurie. Intanto, Antonio Di Pietro lo candida al consiglio comunale di Milano. È Piero Ricca, girotondino di professione, morettiano di ferro e figlio di magistrato in pensione.
Sì, proprio quello che, tre anni fa, nei corridoi del Tribunale diede a Silvio Berlusconi il benvenuto del partito delle manette: «Buffone. Rispetti la democrazia e la legge, si faccia processare o farà la fine di Ceausescu!».
Ricordi di un’aggressione verbale, di un contestatore la cui missione da quel giorno è stata di tramandare oralmente quel rap dopo aver a caldo cercato di «derubricare» le sue parole: «Ho detto puffone e non buffone».

Incontinenza verbale che l’Italia dei Valori vorrebbe far accomodare su una poltrona di Palazzo Marino: «La nostra è una lista aperta alla società civile, Ricca ci è vicino e già aveva detto di non essere pronto a un’altra nostra richiesta di candidatura alle politiche» dice Giuliana Carlino, capolista dell’Italia dei Valori alle comunali. E, così, Ricca potrebbe divenire uno dei supporter in aula dell’aspirante sindaco Bruno Ferrante.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica