A spegnere gli entusiasmi degli ispettori del Bie, che oggi lasceranno la città alla volta di Roma, ci penseranno studenti, rifondaroli, centri sociali che manifesteranno con il comittao «NoExpo». Nulla di spaventoso, sia chiaro, il corteo che partirà da Cairoli alle 9.30 per arrivare in Cordusio raccoglierà al massimo 400 persone, studenti per la maggior parte, qualche politico e rappresentanti dei vari comitati cittadini. «Noi - dicono dal comitato NoExpo - vogliamo informare i milanesi su quello che comporterà lExpo in termini di inquinamento, traffico, cementificazione. Serviva una pianificazione più accurata degli interventi urbanistici. Per non parlare di lavoro nero e caporalato...». Come fate a dirlo con dieci anni di anticipo? «Basta pensare alla fiera di Rho Pero».
Anche lopposizione di Palazzo Marino scende in piazza: «Mi stavo domandando se non fondare un comitato Milano 2016 - polemizza Basilio Rizzo della lista Uniti con Dario Fo - la mia principale preoccupazione infatti è cosa resterà a Milano dopo lubriacatura di 26 milioni di visitatori in sei mesi? Come si integreranno le nuove opere con il contesto? Cosa resterà ai cittadini?». Diversa la posizione di Daniele Farina, storico portavoce del Leoncavallo: «Il problema non è opporsi allExpo ma a questo Expo, a come è stato organizzato».
Le diverse voci del corteo «NoExpo» saranno ricevute alle 12.30 al teatro Strehler dai commissari del Bie, mentre alle 17 in piazza Cordusio è previsto un presidio informativo.
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