Anticipiamo in questa pagina l’introduzione che il direttore Alessandro Sallusti ha scritto per il volume Novecento. Il XX secolo e le sue storie che il Giornale offrirà ai suoi lettori, in allegato gratuito a fascicoli, a partire da lunedì 21 marzo.
Se esiste una parola che più di ogni altra può definire, di fronte ai secoli passati e probabilmente anche a quelli futuri, il Novecento, quella parola è «immagine». Nessun altro periodo della storia umana è stato «immortalato», raccontato, svelato, giudicato attraverso le immagini - fisse o in movimento - come il XX secolo. La fotografia nasce nell’Ottocento, ma è nel Novecento che si perfeziona dal punto di vista dei materiali e della tecnica, diventando non solo un’arte, ma anche un uso comune e quotidiano. Il cinema fa la sua apparizione alla fine del XIX secolo, ma è nel successivo che diventa la forma d’arte della modernità. E la televisione è la «forma» dell’immagine per eccellenza del Novecento, un secolo che vive “dentro” lo schermo. Senza dire degli sviluppi digitali delle fotografie e dei video che dominano il nostro tempo ma che hanno avuto l’input, come idea e come tecnologia, negli ultimi decenni del secolo scorso.
E se l’immagine è stato il “supporto” principale del secolo che i filosofi hanno di volta in volta identificato come «breve» o «lungo» o della «fine della Storia», cosa di meglio, allora, che raccontare quei cento straordinari e terribili anni attraverso le immagini?
È ciò che si propone di fare questo libro che “illustra” i grandi fatti della storia e i “piccoli” eventi della cronaca, i protagonisti della politica e dello spettacolo, del pensiero e dell’economia, le rivoluzioni di popolo e i cambiamenti del costume, le scoperte scientifiche che hanno cambiato la nostra vita e i momenti sportivi che hanno toccato le nostre emozioni, mettendo in sequenza una dietro l’altra le immagini più significative e simboliche del Novecento. Un secolo mai così tanto fotografato, eppure mai così poco compreso.
La fotografia, ci ha insegnato Roland Barthes, fissa un momento unico e irripetibile dei fatti e nello stesso tempo contiene in sé tutte le contraddizioni che stanno alla base della modernità. Ecco, questa “storia illustrata” racconta i momenti più importanti, unici e irripetibili, del Novecento, mostrandone tutte le diverse facce - la tragicità della guerra e gli splendori del progresso scientifico, la bellezza di un Picasso o della Vespa e l’orrore del Lager o del Gulag - e mettendone a nudo le innegabili contraddizioni: il secolo della libertà e dei totalitarismi, della violenza e del benessere sociale, delle paure e della speranza.
Tenendo sempre presente, mentre si sfoglia questa storia illustrata, che una fotografia - come suggerì una volta la scrittrice americana Susan Sontag - «non è solo il frutto dell'incontro tra un evento e un fotografo: è un evento in sé».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.