Oggi i primi laureati post-sisma Tutti con la t-shirt «Io non crollo»

In giacca e cravatta per il grande giorno della laurea? No, meglio una t-shirt con la scritta «Io non crollo». I neodottori in Medicina che questa mattina discuteranno la tesi si presenteranno così davanti alla commissione d’esame. E non è escluso che, dall’altra parte della cattedra, anche qualche professore indossi la stessa maglietta.
«Io non crollo», eccola la frase-manifesto che viene dai giovani iscritti all’Università dell’Aquila; un bel segnale di coraggio, di orgoglio, di determinazione da dedicare idealmente alle vittime del crollo della Casa dello studente: ragazzi arrivati da tutta Italia con un progetto di vita carico di speranze soffocate invece sotto il peso delle macerie del destino, ma anche di imperdonabili inadempienze umane.
Oggi per l’ateneo che è riuscito a tornare parzialmente operativo è un giorno di rinascita, ma quei morti non possono essere dimenticati. Anche loro - esattamente come i laureandi chiamati oggi a discutere la tesi - erano «figli» di quella stessa università in cui immaginavano di coronare un sogno. Abitavano nella Casa dello studente per far non pesare troppo sulle famiglie, sicuri di ricompensare gli sforzi dei genitori regalandogli la soddisfazione di avere, un giorno, un figlio «dottore». Madri e padri che oggi piangono drammaticamente figli che non ci sono più. Ragazzi annientati dal colpevole collassamento di un edificio che doveva proteggerli. Muri e soffitti che invece sono venuti giù intrappolandoli.
In un giorno di festa come oggi, sarà difficile non pensare anche a tutto questo. «Le 34 tesi di laurea in programma oggi - assicura il rettore Ferdinando Di Orio -, saranno discusse nel blocco didattico di Coppito. Siamo in grado quindi di rispettare il calendario degli esami di laurea previsti ad aprile oltre alle sessioni di esami dei corsi integrati e alle altre attività accademiche».
Ottimista è pure la preside di facoltà, Grazia Cifone: «Tutti i docenti sono disponibili a fare esami settimanalmente e i nuovi calendari saranno pubblicati sul sito www.med.univaq.it. Le aule del blocco 11 della facoltà sono agibili, quindi a disposizione di coloro che hanno bisogno di un posto dove studiare e collegarsi alla rete. Coloro che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, potranno scaricare dal portale di facoltà il materiale didattico necessario per prepararsi all’esame nelle sessioni di giugno/luglio, settembre, dicembre e febbraio».
Anche ieri una folla di studenti era assiepata davanti all’ingresso dell’università. Nonostante le rassicurazioni del rettore, c’è chi teme di perdere l’anno accademico. Il preside della facoltà di Psicologia, Claudio Pacitti si avvicina ai suoi ragazzi e li tranquillizza: «Nessuno perderà l’anno. Intanto abbiamo messo tutto il materiale on line e siamo al lavoro per reperire le sedi per svolgere gli esami nella sessione di giugno. Se necessario faremo appelli mensili e settimanali».
Intanto studenti, tecnici e impiegati hanno già recuperato i server delle segreterie e dei professori; anche i centri di calcolo e amministrazione dell’università sono nuovamente operativi. «Stiamo facendo il back-up dei file per poter lavorare con i portatili anche in altre sedi», spiegano alla facoltà di Scienze.
Altro problema, gli alloggi per gli studenti fuorisede. Su questo punto fa fede l’impegno assunto dal rettore Di Orio: «Ho sollevato la questione con il commissario Bertolaso. Le residenze studentesche sono una priorità per un ateneo che conta 13mila fuorisede. Bertolaso mi ha assicurato che se ne farà carico». Magari con tanto di impegno davanti agli uomini e davanti a Dio: ciò che è successo nella Casa dello studente non dovrà mai più accadere.

Proprio ieri è stato infatti accertato dai periti incaricati dalla Procura che le crepe di quel fabbricato maledetto «non erano mai state sottoposte alla verifica di un esperto», idem per le «infiltrazioni d’acqua, gli intonaci spaccati e i pilastri marci». Proprio così: «pilastri marci».

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