da Milano
Oggi si riunisce il patto della multiutility bolognese Hera: gli azionisti devono (dovrebbero) fare la loro scelta sulle prossime alleanze. Acea di Roma, Iride (Torino-Genova) o Enìa (Parma-Piacenza). Ieri Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, non ha partecipato al convegno milanese di Accenture per mettere a punto la riunione che arriva in un momento delicato: i sindaci di Torino e Milano si stanno infatti muovendo per stringere i tempi. Secondo Luca Cesari, di Accenture, ci sono però delle criticità: Hera ha fatto scuola con un modello di aggregazione «federativo» che dà spazio ai singoli Comuni, Iride ha scelto la governance duale. Combinare questi due sistemi potrebbe richiedere qualche acrobazia.
I pronostici al momento vanno a favore di un asse padano che veda protagonisti Hera e Iride, in prima fila, aggregando anche Enìa: «Non vedo particolari ostacoli a una fusione con due o tre soggetti» ha dichiarato ieri Roberto Garbati, amministratore delegato di Iride, presente al convegno di Accenture. Secondo Garbati il momento si presenta propizio perchè i tre gruppi interessati non sono pressati da alcuna urgenza, «anche se oggi non vi è nulla di concreto». Quanto ad Acea, sembra aver perso appeal: lasse Bologna-Roma era sponsorizzato dai due sindaci. Ora che Veltroni abbandona la poltrona di primo cittadino, unintesa con Hera appare più improbabile.
Infine ieri Edison ha chiuso la giornata di Borsa in crescita del 6,6% in seguito alla dichiarazioni di Giuliano Zuccoli (prossimo presidente del consiglio di gestione di A2A) che ha confermato lintenzione di accorciare la catena di controllo di Delmi. Il riassetto di Delmi servirà ad A2A per avere più forza con i francesi in vista del rinnovo dei patti parasociali, previsto entro metà marzo, che regolano la governance di Foro Bonaparte. «I colloqui stanno andando avanti positivamente e con grande tranquillità.
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