da Milano
Debutta in Borsa la superbanca nata dall'unione tra Intesa e Sanpaolo. Oggi, infatti, vengono revocate dalla quotazione le azioni ordinarie dell'istituto torinese e Intesa cambierà denominazione e sigla di negoziazione in Intesa Sanpaolo. Quasi contemporaneamente, a pochi isolati da Piazza Affari dove avranno inizio gli scambi dei nuovi titoli, a Ca de Sass si riunirà il consiglio di sorveglianza presieduto da Giovanni Bazoli per eleggere il comitato di gestione che subito dopo si riunirà per le nomine al suo interno e per l'indicazione delle prime file di manager del nuovo gruppo, a partire dai due direttori generali che dovrebbero essere Pietro Modiano (Sanpaolo) e Gaetano Miccichè (Intesa).
La lista del comitato di gestione, che avrà al massimo 11 membri e sarà presieduto da Enrico Salza (con Corrado Passera come amministratore delegato), dovrebbe vedere in rappresentanza della parte torinese Orazio Rossi, candidato alla vicepresidenza, Emilio Ottolenghi, Gian Luigi Garrino e Virgilio Marrone, mentre per parte milanese trapelano i nomi dell'amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto, Elio Catania e Giovanni Sala, consigliere di Caboto.
Venerdì ha invece detto addio al listino il Sanpaolo, dopo quasi 15 anni, festeggiando con un rialzo dell'1,51% a 17,6 euro. Nell'ultimo giorno di scambi per i titoli dellistituto, il Santander ha reso noto di aver ceduto proprio sul mercato una quota pari al 4,8% del capitale sociale di Sanpaolo per 1.585 milioni euro, con una plusvalenza di 700 milioni. Si tratta di buona parte della sua partecipazione che così si riduce al 3,6%, una quota che gli consente di restare socio della nuova entità con l'1,7% del capitale. Si scommette ora su quale sarà la strategia degli spagnoli in Italia.
A valori di mercato la quota ancora in portafoglio al Bsch varrebbe circa 1.200 milioni di euro con una potenziale plusvalenza di 500 milioni. Sia che decidano di dismettere anche questa, sia che rimanga in portafoglio, ora gli spagnoli potrebbero giocare su un altro tavolo il risiko bancario, guardando alle partite ancora aperte per Capitalia e Mps. Qualcuno azzarda invece che Emilio Botin, numero uno di Santander, mediti invece il colpo grosso: matrimonio con Abn Amro accomunati dall'interesse per il Sudamerica e per l'Italia.
Intanto sul mercato ci si interroga sui possibili acquirenti che, secondo indiscrezioni, sarebbero alcuni degli attuali soci di Intesa Sanpaolo.
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