A ogni generazione il suo Iglesias

Figlio d'arte e discepolo di sex appeal. Non è possibile altrimenti, quando tuo padre è una star del melodico confidenziale latino e tua madre è un'ex modella di origini filippine (il suo nome è Isabel Preysler). A ogni generazione il suo Iglesias, a ogni classifica la sua star, e se c'è qualcosa in comunque tra Julio ed Enrique è proprio la capacità di adagiare la voce su melodie suadenti che fanno centro. Poi, a ognuno i propri suoni, e le proprie scelte musicali. Enrique Iglesias sbarca in Italia (unica data nel nostro paese) nella cornice del LatinoAmericando al Forum di Assago (domani sera, ore 21.30, ingresso 30 euro più prevendita, info 199.301071) armato di un successo internazionale che fa di lui un artista da quaranta milioni di dischi venduti nel mondo. Il cosiddetto genere pop-rock latino non può prescindere da questo trentaquattrenne madrileno di bell'aspetto cresciuto negli Stati Uniti - a Miami, in Florida - dove, accomodato in una vita agiata fatta di surf e moto d'acqua, subisce gli influssi più disparati delle numerose comunità latine, non ultima quella cubana. A queste sonorità e a questi ritmi Iglesias fonde le armonie e le aggressività del rock anglosassone: un cocktail non inedito (Carlos Santana avrebbe da dire qualcosa in merito...), ma infallibile per le platee internazionali. L'astuzia, però, non è da subito patrimonio del giovane Enrique: i primi demo, infatti, il giovane cantante li distribuisce sotto il falso nome di Enrique Martinez, per non sfruttare la celebrità di papà. Poi, buon senso e carta d'identità lo fanno ragionare e dal 1995, l'anno dell'esordio (un milione di copie vendute con il primo album suo omonimo), ad oggi Enrique Iglesias ha visto la sua parabola in continua ascesa e, volendo concedersi una battuta, dopo il matrimonio con la splendida tennista Anna Kournikova, le sue fortune non posso che scendere. Dopo i primi Grammy come miglior artista latino e il trionfo del secondo album, intitolato «Vivir» (5 milioni di copie vendute), Enrique Iglesias parte per il suo primo tour mondiale. Oggi, dodici anni dopo (dopo un album in inglese dal titolo «Escape», in cui brilla il suo pezzo di maggior fortuna: Hero, e dopo aver dato agli ultimi Europei di calcio la canzone ufficiale, Can You Hear Me) il bel madrileno col cuore latinoamericano ha le spalle larghe: il suo ultimo disco uscito nel 2008 è una classica raccolta di successi, il suo «Greatest Hits». Di Milano che lo ospita dice: «Amo Milano e l’Italia: sono antrambi importanti per me e la mia carriera. A Milano trovi ottimo cibo, grande bella gente e grandi club! Milano è sexy, moderna e classica al tempo stesso, una città sensibile alla moda e ai dettagli». Due battute anche su papà Julio: «Tra me e mio padre c’è un normale rapporto padre-figlio. Ora è il mio più affezionato fan». Facile immaginarsi, nello spettacolo al Forum di Assago, una cavalcata pluridecennale attraverso successi come Hero, Quizas, Por amarte, Adicto, Escapar, Volvere, Si tu te vas e tante altre.

Il concerto di Enrique Iglesias è uno degli oltre sessanta presenti nel cartellone del festival Latinoamericando Expo, che fino al 17 agosto occuperà la scena musicale milanese. Il 16 luglio, sullo stesso palcoscenico, è attesa la collega latina e popstar internazionale Gloria Estefan.

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