Las Vegas - L’ex campione di football americano O.J. Simpson è tornato dietro le sbarre e stavolta senza la possibilità di uscire in libertà provvisoria pagando una cauzione. Non c’entra l’omicidio dell’ex moglie Nicole e del suo amante per il quale fu assolto in maniera rocambolesca nel 1994, ma il furto a mano armata di trofei e cimeli sportivi nel casinò Palace Station di Las Vegas, compiuto giovedì scorso. Secondo l’ex campione, quei cimeli gli appartenevano e aveva il diritto di riprenderseli, per il giudice le cose sono andate diversamente e sono scattate le manette. Gli agenti della polizia di Las Vegas hanno arrestato Simpson dopo l’interrogatorio di ieri.
L’ex campione ha detto che i cimeli gli erano stati rubati una settimana prima da una camera d’albergo. Simpson ha detto di avere deciso di riprenderseli da solo, con la forza, perché ha perso ogni fiducia nell’azione della polizia. In precedenza un’altra persona sospettata di avere un ruolo nel furto a mano armata era stata arrestata ma le sue generalità non sono state rese note. L’uomo è stato incriminato per due capi di imputazione: aggressione a mano armata e rapina a mano armata. Le persone indagate in relazione al caso sarebbero cinque.
Il campione si è suo malgrado conquistato più notorietà dopo la fine della sua carriera sportiva rispetto a quando era un giocatore attivo. Nel 1994 è stato al centro del processo per duplice omicidio della ex moglie Nicole Brown e dell’amico Ronald Goldman.
L’ex campione fu assolto al termine di una delle vicende giudiziarie più seguite della storia recente con un verdetto che non ha tuttavia tolto agli americani l’impressione che fosse stata commessa un’ingiustizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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