Giannino della Frattina
La scadenza non è proprio dietro langolo, ma la polemica tra Milano e Roma sinfuoca più della fiamma. Olimpica, visto che in ballo cè ancora una volta laggiudicazione di unedizione dei Giochi. Limportante è organizzare, parafrasando il barone Pierre de Coubertin, perché di accontentarsi di partecipare il sindaco Letizia Moratti non ne vuol proprio nemmeno sentir parlare. Soprattutto dopo che su Roma sono piovuti i miliardi (allora di lire) per i mondiali di calcio Italia 90, quelli per il Grande Giubileo del 2000 e quelli a pioggia previsti dalla legge per Roma Capitale. Roba che Milano nemmeno se li sogna.
E così ieri, dopo la melina del collega capitolino Walter Veltroni che un giorno chiede e laltro si rimangia la candidatura per il 2016, lady Letizia ha sferrato lultima stoccata. «Milano è pronta a candidarsi per ledizione del 2020», ha detto in trasferta proprio a Roma durante la riunione delle Città metropolitane nella sede dellAnci. Sullo sfondo, ovviamente, lannunciata rinuncia di Veltroni allipotesi di una Roma 2016 dopo che tanto aveva fatto e disfatto per ottenere il via libera e la rinuncia di Milano. Forse una tattica astuta per incoraggiare il governo di centrosinsitra, e dunque amico, a scucire i 15 miliardi di euro necessari allorganizzazione. Di unedizione improbabile, visto che sarebbe la seconda consecutiva in Europa dopo quella del 2012 a Londra.
Comunque un passo indietro di Roma che ha convinto la Moratti allannuncio. Arrivato a poche ore dal conclave di Lesmo, il seminario con assessori e saggi del Comitato strategico durante il quale si era deciso un rilancio di Milano attraverso una grande strategia di comunicazione e lorganizzazione di grandi eventi internazionali. E quale grande evento è più internazionale di unOlimpiade? Detto fatto e, in perfetto stile ambrosiano, la proposta è già sul tavolo del premier Romano Prodi atteso a Milano il prossimo 25 luglio. «Così come il governo - le parole della Moratti - ha sostenuto Torino per i Giochi invernali, mi aspetto che faccia la stessa cosa con Milano». Città che cavallerescamente si era fatta da parte di fronte allindicazione del Coni, sfacciatamente pro-Roma, per la candidatura della Capitale nel 2016. «Noi - spiega il sindaco dopo lannunciata rinuncia di Veltroni - poniamo seriamente la candidatura di Milano nel caso non dovesse andare in porto quella di Roma per il 2016. E ci aspettiamo il sostegno convinto del governo».
Apriti cielo. Non lasceremo campo libero a Milano, tuonano già da Roma quasi si fosse in presenza di un delitto di lesa maestà. E i centrosinistri capitolini sono già pronti, con una certa faccia tosta, a saltare sulledizione successiva.
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