Come durante gli assedi del Medioevo, cerca di respinge gli assalti gettando olio bollente dagli «spalti». Nel nostro caso le finestre di un appartamento al Corvetto occupato da una romena di 41 anni che in tal modo cercava di tenere alla larga gli agenti intervenuti per sostenere lazione dellufficiale giudiziario. Lassedio si è poi concluso con lirruzione della polizia e larresto dellabusiva.
Via dei Panigarola 6, vecchio stabile Aler, quattro piani, compreso il «rialzato». E proprio in un alloggio al primo piano si è insediata un mesetto fa Danila Brosban con i suoi due figli, una ragazza di 14 anni e uno maschio di 17. Come sempre in questi casi aveva sfondato la porta, cambiato serratura e preso possesso della «sua» proprietà. Con ogni probabilità lindicazione le era stata data da uno dei soliti «racket» che controlla gli appartamenti sfitti e, dietro il pagamento di due o tre mila euro, li indica poi allabusivo di turno. Lalloggio, appena ristrutturato, era già stata assegnato al legittimo inquilino, per cui laltra mattina alle 11 lufficiale giudiziario ha suonato alla porta chiedendo gentilmente alla signora di uscire.
Ovviamente Daniela se nè ben guardata e anzi si è affacciata alla finestra con un pentolone fumante urlando che era olio bollente che avrebbe gettato in testa al primo che si fosse avvicinato. Lufficiale giudiziario ha chiamato polizia e vigili del fuoco e gli «assedianti» hanno dato lassalto al castello. Ma appena le scale dei pompieri si sono avvicinate alla finestra riecco la romena minacciare una «calda» accoglienza. Così gli agenti hanno deciso di cambiare tattica, chiedendo ai pompieri di sfondare lingresso.
Ed è stato a questo punto che la donna ha iniziato a innaffiare con acqua e olio bollenti gli agenti che sostavano sotto le sue finestre. Anche se la secchiata ha solo sfiorato il bersaglio.
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