Olmert si prepara a sgomberare nuove colonie dalla Cisgiordania

Kadima pronta a tracciare i nuovi confini di Israele unilateralmente. Hamas: «Non diciamo no a tutto»

da Tel Aviv

A tre settimane dalle elezioni politiche israeliane Kadima, il partito fondato da Ariel Sharon, grande favorito al voto di marzo, ha anticipato per bocca di un suo dirigente l'ex capo dello Shin Bet, sicurezza interna, Avi Dichter, che in caso di vittoria della sua lista saranno sgomberati decine di insediamenti ebraici isolati in Cisgiordania, nel contesto di una ulteriore fase del progetto di disimpegno avviato dal premier Ariel Sharon.
La cosa ha suscitato la dura reazione dei partiti dell’opposizione di destra. «Olmert vuole premiare Hamas» il parere di Gideon Saar, del Likud. E il movimento dei coloni in Cisgiordania ha anticipato fin d'ora la propria opposizione allo smantellamento di altre colonie.
Nella logica di Dichter e di Olmert, quelle zone saranno delimitate da nuovi tratti della Barriera di separazione in Cisgiordania. Al termine della operazione almeno due terzi dei circa 240mila coloni che risiedono in Cisgiordania si troveranno sul versante israeliano della Barriera. Gli altri dovranno presumibilmente fare i bagagli e accettare indennizzi.
Su un punto Dichter è stato chiaro: le zone lasciate dai coloni non saranno affatto consegnate all'Autorità nazionale palestinese. Ma Kadima ribadisce che il proprio progetto politico si basa sul Tracciato di pace elaborato dal Quartetto. Un progetto che prevede la costituzione graduale di uno Stato palestinese indipendente in Cisgiordania e a Gaza accanto a Israele.
Il numero due di Kadima Shimon Peres ha confermato che quel piano resta vincolante per il suo partito anche all'indomani degli incontri a Mosca fra i dirigenti russi e una delegazione di Hamas la quale ha ribadito ancora una volta una serie di no inequivocabili: no al riconoscimento dello Stato di Israele, no alla sospensione della lotta armata, no al Tracciato di Pace di cui la Russia appunto è una delle sponsorizzatrici. «Noi non diciamo no a tutto - dice invece Mohammed Nazzal, uno dei capi dell’organizzazione - ma se volete che Hamas cambi politica dovete chiedere anche ad Israele di cambiare la sua. Se gli Israeliani sono pronti a riconoscere i diritti dei palestinesi e uno Stato palestinese del tutto indipendente, da parte nostra siamo pronti ad annunciare quale è la nostra posizione su Israele».


Tracciare i confini definitivi di Israele resta comunque uno dei punti essenziali del programma di Kadima. Olmert ha fatto sapere che se i negoziati dovessero fallire le frontiere israeliane sarebbero tracciate unilateralmente.

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