Oltre 220 millimetri di pioggia in tre ore. Traffico nel caos, inondati parcheggi e locali pubblici. Scuole chiuse a Recco. Chiesto lo stato di calamità naturale Tempesta d’acqua devasta Genova e il Levante

Allagate e chiuse anche le autostrade, ritardi di due ore per i treni bloccati sui binari

Oltre 220 millimetri di pioggia in tre ore. Traffico nel caos, inondati parcheggi e locali pubblici. Scuole chiuse a Recco. Chiesto lo stato di calamità naturale Tempesta d’acqua devasta Genova e il Levante

A Recco sono caduti 100 millimetri di pioggia in un’ora e addirittura 220 in tre ore. Un nubifragio di tale portata che ha perfino fatto chiudere le scuole. Il vento ha spezzato rami e fatto cadere alberi. L’acqua ha inondato parcheggi, scantinati, negozi e piani bassi delle abitazioni. Il tratto autostradale da Nervi a Rapallo è rimasto chiuso dalle 7 fino alle 10,30. Forti disagi anche sull’Aurelia e nelle strade dell’entroterra. Camogli è rimasta isolata per un’ora. Smottamenti e frane si sono registrate nelle strade di Rapallo dove l’acqua che scorre nel Boate è arrivata ai limiti di guardia e stava per esondare. Distrutti i raccolti. Decine di squadre dei vigili del fuoco al lavoro e «115» impazzito per le telefonate dei cittadini. La situazione è tale che la Regione ha chiesto per la Liguria lo stato di calamità.
All’alba di ieri, fino a metà mattinata nel levante genovese sembrava l’Apocalisse. Tuoni, vento fortissimo, pioggia fitta. Un muro d’acqua che ha travolto tutto. Le situazioni critiche a Nervi, Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli, Rapallo. Il maltempo ha toccato anche Genova provocando forti disagi al traffico e code per raggiungere il centro cittadino. Una frana si è abbattuta lungo la strada che porta a San Carlo di Cese, sulle alture della delegazione di Pegli. La forte pioggia ha provocato uno smottamento che ha reso intransitabile il tratto stradale.
Autostrada. Traffico in tilt dalle prime ore della mattina in entrambe le direzioni fra Nervi e Rapallo con chiusura delle carreggiate a causa dei numerosi allagamenti. L’acqua ha invaso le corsie, in particolare nei pressi del viadotto di Nervi, dove si è creata una pozza profonda un metro. Le code hanno raggiunto anche i 10 chilometri e, fra Genova Est e Nervi, di 4 chilometri. L’Aurelia, nel tratto del levante genovese, è rimasta bloccata per un paio d’ore. Sul posto sono intervenuti mezzi dei vigili del fuoco e della polizia stradale. Il traffico è tornato normale quando è stata riaperta l’autostrada, intorno alle 10,30, ma si sono registrate code fino a mezzogiorno.
Ferrovie. Disagi anche alla circolazione ferroviaria del levante genovese. Intorno alle 7,30 nella stazione di Recco la pioggia ha invaso l’atrio e gli edifici, allagando pure il binario dispari, quello su cui transitano i treni verso il ponente. Numerosi convogli hanno registrato ritardi, alcuni anche di un paio d’ore. La circolazione dei treni è tornata normale dopo le 9,30.
Rapallo. Danni e paura nella cittadina del Tigullio. Il Boate stava per esondare anche nel centro. Allagato il campo da golf, dove alla buca 17 l’acqua ha superato gli argini, ma è poi rientrata nell’alveo del fiume in tarda mattinata quando sono finite le violente precipitazioni. Numerosi allagamenti e smottamenti sia nella cittadina sia nelle zone periferiche e collinari. A Santa Maria una frana ha fatto crollare un muro ostruendo una corsia.
Camogli. La perla del Golfo paradiso è rimasta in balìa del nubifragio per tutta la mattinata. Molti allagamenti, alcune barche affondate nel porticciolo, strade danneggiate. Il traffico è rimasto bloccato e la cittadina è rimasta isolata per un’ora, dalle 8 alle 9, a seguito della chiusura di via Casabona, che consente di raggiungere il centro. La pioggia abbondante ha inondato la sede stradale e i vigili urbani sono stati costretti a interrompere la viabilità. I danni ingenti sono stati registrati soprattutto nella zona del porticciolo con scantinati e negozi allagati. Il portone di uno stabile è stato sfondato dalla violenza della mareggiata. Sulle alture ci sono state frane e smottamenti, registrate anche sui sentieri lungo il monte di Portofino.


Nel levante poi sono franati gli storici terrazzamenti di olivi che non sono stati in grado di sostenere tanta pioggia quanta non ne è caduta la scorsa estate. A segnalarlo è la Coldiretti che denuncia i gravi danni all’agricoltura e all’olivocultura pregiata.

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