Omicidio Colturani: 22 anni alla colf moldava

Tatiana Mitrean, accusata di essere stata la basista della rapina che si concluse con la morte del ginecologo Colturani, è stata condannata a 22 anni e 8 mesi. L'accusa aveva chiesto 34 anni. La delusione dei figli della vittima

Omicidio Colturani: 
22 anni alla colf moldava

Milano - È stata condannata a 22 anni e 8 mesi di reclusione Tatiana Mitrean, la colf moldava accusata di essere stata la basista della rapina che si concluse tragicamente con la morte del ginecologo Marzio Colturani (nella foto). Per lei l’accusa aveva chiesto 30 anni di reclusione. Nello specifico Tatiana Mitrean è stata condannata a 18 anni e 8 mesi per concorso in omicidio volontario e concorso in rapina ai quali si aggiungono altri 4 anni e 30 mila euro di multa per spaccio di droga. Il gup ha concesso alla donna le attenuanti generiche, nonostante le aggravanti contestate che sono quelle della crudeltà, della minorata difesa e del numero di persone. La pena è poi stata scontata di un terzo perché l’imputata ha scelto il giudizio con rito abbreviato.

La delusione della famiglia della vittima Non nascondono la loro delusione di fronte alla sentenza Luca e Matteo Culturani, figli di Marzio. "Ci sentiamo una parte offesa ancora più offesa", ha spiegato Matteo, il quale riteneva congrua la pena di 34 anni chiesta dal pm Bruno Albertini per l’omicidio e il traffico di stupefacenti. "Adesso subiamo anche lo spettacolo di lei che se ne va trionfante, ridacchiando", ha proseguito Matteo, il quale ha anche sottolineato come un altro, presunto componente del gruppo che entrò nella casa del padre quella sera, Vasile Coceban, si trova latitante in Moldavia dove non può essere arrestato in quanto mancano degli accordi bilaterali tra i due paesi per l’estradizione. "Ora se ne starà seduto sul gruzzolo che ha ricavato da quella rapina" ha aggiunto l’altro figlio del medico, Luca. 

Il giallo della chiave La soluzione dell’omicidio è ruotata intorno a una chiave. Quella che apriva l’ingresso dell’abitazione di via Comerio, a Milano, dove vivevano il ginecologo 64enne e il figlio Luca.

E' proprio quella chiave, rubata da un cassetto dalla colf e consegnata nelle mani del suo amante, il connazionale Vasile C. e dei suoi due complici - che ha reso possibile la rapina all’interno dell’appartamento e l'assassinio di Colturani. La stessa chiave poi era stata rimessa al suo posto dai rapinatori prima di lasciare la casa.

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