Roma - Imputazione coatta da parte del gip per il reato di violenza sessuale. È quanto ha disposto il gip di Roma Claudio Mattioli nei confronti di Romolus Mailat, il romeno accusato dell’omicidio di Giovanna Reggiani, la donna aggredita il 30 ottobre a Tor di Quinto e morta successivamente in ospedale. La procura aveva chiesto l’archiviazione per il reato di violenza sessuale, ma il gip non ha condiviso tale tesi in virtù del fatto che Giovanna Reggiani fu trovata con i pantaloni abbassati e senza biancheria intima e con il maglione alzato all’altezza del seno. Il gip, accogliendo la richiesta del pm Beatrice Barborini, ha invece accolto la richiesta di archiviazione nei confronti di Vasile Vasili Neamtu, il figlio della cosiddetta "supertestimone" Emilia, la donna che assistette al delitto e che dette l’allarme. Neamtu era stato accusato dallo stesso Mailat, oggi presente in udienza, di aver partecipato all’aggressione.
Nuova accusa Nei confronti di Mailat, ora il pm dovrà formulare l’accusa di violenza sessuale secondo l’imputazione coatta decisa dal gip. L’autopsia escluse che Giovanna Reggiani venne violentata, ma l’accusa di violenza sessuale è stata contestata secondo le nuove norme e in base al modo in cui fu ritrovata, agonizzante, la Reggiani, ossia senza biancheria intima, con i pantaloni calati e il torace scoperto.
La procura nei confronti di Mailat - oggi in aula completamente diverso dalle foto segnaletiche ossia sbarbato e dimagrito - aveva disposto il giudizio immediato per omicidio aggravato e rapina reato che potrebbe essere integrato dall’accusa di violenza sessuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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