Roma - L’Aula della Camera ha "affossato"
il testo Concia in materia di omofobia. L’Assemblea di Montecitorio ha
infatti approvato la questione pregiudiziale avanzata dall’Udc
(che ha ritirato l’iniziale richiesta di voto segreto) anche con
i voti del Pdl e della Lega. Pd e Idv hanno votato contro.
Approvata con 285 voti a favore La questione pregiudiziale dell’Udc
è stata approvata con 285 voti a favore, 222 contrari e 13
astensioni.
L’Udc aveva inizialmente chiesto il voto segreto, ma la
richiesta è stata ritirata "per coerenza" dal capogruppo Pier
Ferdinando Casini dopo che Italo Bocchino del Pdl ha spiegato le
ragioni per cui il suo gruppo aveva votato contro il rinvio del
testo in commissione. "Questo testo - aveva spiegato Bocchino -
rientra tra quelli inseriti all’ordine del giorno dell’Aula in
quota all’opposizione; non era giusto che noi con i nostri voti
ne determinassimo il ritorno in commissione, visto che
l’opposizione stessa non era d’accordo sul mantenimento del
testo. Che diritto abbiamo noi di coartare la volontà
dell’opposizione". "Se la proposta di legge salta, il governo presenti presto
in materia di lotta all’omofobia un testo adeguato a quanto è
prescritto in materia dal trattato di Lisbona", ha concluso.
Franceschini: "Dovrebbero vergognarsi" "È una vergogna. Dopo che tanti
esponenti della destra si erano detti disponibili a varare norme
contro l’omofobia, un tema che non dovrebbe subire l’influenza
del diverso colore politico, hanno votato insieme all’Udc per
bloccare la legge". Così Dario Franceschini commenta
l’atteggiamento in Aula del centrodestra sulla legge contro
l’omofobia. "La risposta all’elenco di inqualificabili
aggressioni agli omosessuali - ha aggiunto il segretario del Pd -
è stata che non si fa la legge. Dovrebbero vergognarsi".
E la Binetti vota contro il Pd Paola Binetti, unica nel Pd, ha votato
contro l’indicazione del suo gruppo parlamentare nell’esame in
Aula della legge sull’omofobia. Era in corso il voto sulla
richiesta di rinvio in Commissione e sulle pregiudiziali di
costituzionalità, il cui accoglimento comporta che il testo sia
affossato e non più riproponibile. In tutti e due i casi la "teodem" ha votato diversamente dal suo gruppo. "La formulazione dell’emendamento
era ambigua. Il mio voto è in continuità con quello che avevo
espresso due anni fa in Senato sullo stesso argomento". Così
la deputata del Pd Paola Binetti, risponde ai cronisti in
Transatlantico che gli chiedono un commento alla dichiarazioni
del segretario del Pd Dario Franceschini che ha giudicato come "un problema" il suo voto.
I dissenzienti del Pdl Anche nel Pdl ci sono stati voti dissenzienti, in 9 hanno votato contro le pregiudiziali: Bocchino, Urso, Briguglio, Moroni, Perina, Calderisi, Della Vedova, Tortori e Pepe. In 10 si sono astenuti, tra di loro Bongiorno, Vito e Rotondi. Nell’Udc si è astenuto Mantini. Il deputato del Pdl Benedetto Della
Vedova spiega di aver votato contro la pregiudiziale di
costituzionalità al ddl sull’omofobia, un testo che "andava
corretto non affossato", sostiene. "Il fatto che il Pd si sia impuntato - osserva - opponendosi al
rinvio in Commissione del disegno di legge sulla cosiddetta
omofobia ha reso più semplice l`affossamento del provvedimento.
La gestione del Pd è stata demenziale".
Malumori fra i deputati del Pdl La bocciatura della proposta di legge agita le acque nel Popolo della Libertà. Il Pdl
infatti ha concorso ad "affossare" il provvedimento votando a
favore della pregiudiziale di costituzionalità presentata dell'Udc, ma all’interno del gruppo non è sfuggita la decisione di
alcuni deputati "finiani", tra cui il vicecapogruppo Italo
Bocchino, di votare con l’opposizione.
Un atteggiamento, quello di Bocchino, che ha scatenato i mal
di pancia di diversi deputati, che invece hanno votato contro il
provvedimento non perchè fossero contrari al testo tout court,
spiegano ai cronisti in Transatlantico, ma rispettando
l’indicazione di voto data dal gruppo. Critiche a cui Bocchino
replica a stretto giro: "Non me ne occupo, io mi occupo di
politica".
Ma è proprio l’invito a votare, arrivato via sms dal
presidente Fabrizio Cicchitto, che i deputati citano contro
l’atteggiamento dei colleghi che invece hanno deciso di votare
con Pd e Idv.
Come è consuetudine, dicono diversi esponenti del Pdl, ogni
volta che c’è una votazione arrivano le indicazioni di voto del
gruppo. Ma se a votare in maniera difforme è il vice
presidente questo assume un peso ben diverso rispetto al singolo
deputato. Ad irritare una parte dei deputati è poi il fatto che
Bocchino abbia parlato a nome del gruppo in Aula votando però
alla fine con l’opposizione.
La richiesta dei deputati che non hanno gradito il
comportamento di Bocchino è di un maggiore confronto nel gruppo
sui temi più sensibili, che possono determinare una diversità
di opinioni.
L'ira della Concia "Mi vergogno di far parte di questo
Parlamento". Anna Paola Concia esce furibonda dall’aula della
Camera, che ha appena bocciato per incostituzionalità la
proposta di legge sull’omofobia di cui la deputata Pd era
relatrice.
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