Opel Continua la farsa in salsa tedesca Chrysler: tutti in ferie

Domani si sarebbe dovuta definire la vendita di Opel a Magna. Invece, a causa dei troppi punti interrogativi che tormentano governo e sindacati, per conoscere il suo futuro la casa automobilistica tedesca dovrà attendere ancora. L’interesse dei poteri forti, in questo momento, sembra essere quello di continuare a mischiare le carte, e rinviare il clou della trattativa a dopo le elezioni di settembre. L’unica certezza, allo stato dei fatti, sono i candidati all’acquisizione di Opel: Magna, Baic, Rhj e la sorniona Fiat. Ogni settimana spunta una nuova offerta: dopo quella dei cinesi di Baic, promossa dal sindacato, ma bocciata senza mezzi termini da Assia e Turingia, ecco tornare alla ribalta, ritoccata, quella del fondo belga Rhj: 10mila tagli in Europa, nessuna chiusura di impianti e richiesta a Berlino di garanzie per 3,8 miliardi rispetto ai 4,5 di Magna, ai 2,6 di Baic e ai 6 miliardi messi in conto da Fiat. Ma anche su Rhj non esiste un punto di vista comune.

Nel frattempo l’ad di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, è rientrato dagli Usa. Fino al 27 i dipendenti di Chrysler saranno in vacanza. La decisione di fermare le attività dell’azienda era stata presa lo scorso anno. E Marchionne l’ha rispettata.

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