Operai e clandestini morti nel crollo di un ponteggio

Tragedia a Settimo Milanese. Le vittime due egiziani di 27 e 28 anni reclutati dai caporali a Milano. In coma un terzo collega. Erano all’ultimo giorno di lavoro e smontavano l’impalcatura al sesto piano

Operai e clandestini 
morti nel crollo 
di un ponteggio

da Milano

Da Catania a Milano. Una scia di sangue senza tregua. Mentre la Sicilia è in lutto per i sei operai morti mercoledì a Mineo, ieri a Milano si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro. Due operai morti e un terzo in coma. È il pesante bilancio di un nuovo incidente avvenuto a Settimo Milanese, alle porte del capoluogo lombardo.
Erano le 11 del mattino: le vittime stavano lavorando in un cantiere edile quando è crollata l'impalcatura, facendoli precipitare al suolo da un'altezza di circa 18 metri. Per Mohammed e Omar, due egiziani di 27 e 28 anni, non c'è stato più nulla da fare; il terzo collega di 38 anni, che ha riportato un trauma addominale e toracico, è stato invece trasportato alla clinica Humanitas di Rozzano, dove è giunto in coma. I medici lo hanno ricoverato nel reparto di terapia intensiva, con prognosi riservata. Anche un quarto operaio è finito in ospedale a Rho, ma soltanto per una crisi isterica che l'ha colto a seguito della disgrazia occorsa ai suoi amici, e di cui è stato testimone.
Teatro della tragedia un palazzo in costruzione di via don Minzoni a Vighignolo, la frazione di Settimo Milanese. Nello stabile ormai quasi completato erano in corso le operazioni di rimozione del ponteggio, che si elevava fino al sesto piano. Gli operai stavano svitando i bulloni dei tubi, quando improvvisamente ha ceduto la parte centrale dell'impalcatura fra il quarto e l'ultimo piano. Per i tre lavoratori edili non c'è stato scampo: dopo il volo sono finiti sul terreno coperti da parte dello stesso ponteggio, precipitato al suolo. I soccorsi sono stati immediati. Il cantiere, di proprietà del consorzio Delta di Nerviano e subappaltato ad altre sette società, dava lavoro a una quindicina di operai.
Le vittime, secondo un cugino, Awat, anch'egli muratore a Settimo, sarebbero state reclutate ieri mattina alle 5 dai caporali in piazzale Lotto a Milano, dove spesso vengono offerti impieghi a manodopera di origine straniera. «Due di loro erano i miei cugini: ora uno è morto l'altro è in ospedale - ha spiegato -. Lavoravano in nero: oggi un ponteggio, domani qualcos’altro. Facciamo quello che capita». La Procura di Milano ha disposto il sequestro dell’area in cui è avvenuto l'incidente e dove stanno sorgendo alcune palazzine di edilizia privata e convenzionata, incaricando l'Asl per la verifica della sicurezza e l’Ispettorato del lavoro per l'accertamento della regolarità della posizione contrattuale degli operai. «Questo cantiere è aperto da due anni e mezzo - ha dichiarato il sindaco di Settimo, Massimo Sacchi - . In questo periodo ha sempre superato i controlli dell’Asl». Secondo il comandante della polizia locale, Maurizio Pinciroli, potrebbe essere stato un errore nella procedura di smontaggio del ponteggio a causare il cedimento dell'impalcatura.


«È impossibile che un’impalcatura di quelle dimensioni possa crollare in quel modo - ha dichiarato Auro Della Verde, funzionario sindacale della Fillea Cgil -. Non ha senso parlare di imperizia dei lavoratori, bisogna invece evidenziare come ci sia una costante sottovalutazione del problema della sicurezza da parte di tutte le imprese edili».

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