Dal barattolo di zuppa Campbell a un mito del «Carosello» il passo è breve. Il secolo della pop art è alle spalle ma gli artisti contemporanei non resistono alla tentazione di confrontarsi con le icone simbolo della pubblicità da elevare al rango di immagine artistica. In occasione del premio «Fabbri per larte» istituito dallo storico marchio dolciario bolognese, una ventina di artisti tra i più interessanti del nostro territorio sono andati oltre, realizzando unopera ad hoc sulloggettualità di un prodotto rimasto immutato da oltre un secolo: lamarena nel vaso bianco con le decorazioni blu oltremare.
Inediti - ma in tema col soggetto - il luogo e il premio in palio per i migliori tre artisti: una pasticceria e un dolce originale dedicato allopera. Il progetto, nato nel 2005 per celebrare i cento anni dell'azienda si è in questi giorni inaugurato negli spazi di unantica pasticceria milanese, la De Santis di via Tortona, che ospita le diciotto opere in gara. Scatti fotografici, dipinti su tela, sculture post-moderne dal piglio audace: sono le creazioni di artisti italiani (Matteo Bergamasco, Davide Coltro, Vanni Cuoghi, Marcello Jori, Paolo Maggis, Alessandro Neretti detto Nero, Antonio Riello, Giovanni Ruggiero, Andrea Salvatori, Nicola Samorì, Adriano Tetti, Nicola Vinci, Massimiliano Zaffino, Luca Zampetti) che hanno saputo reinterpretare lo storico marchio attraverso le sue simbologie, primo fra tutti la celebre amarena. Il vaso, originale creazione del ceramista Riccardo Gatti di Faenza, fu un regalo che Gennaro Fabbri fece alla moglie Rachele per ringraziarla per quella sua nuova ricetta, la «marena con frutto» che tanto successo sembrava riscuotere tra i clienti. Ma in realtà, il connubio arte-Fabbri ha origini ancora più antiche.
Le tre opere vincitrici di quest'anno sono «Peso dolce» di Andrea Di Marco, «Ancora una» di Michelangelo Galliani e «Amarena liberi tutti» di Giuseppe Rado.