Opposizione in trincea: scontro sull’urbanistica

Presentati dall’Unione oltre 860 emendamenti. Slitta l’approvazione della nuova legge

La battaglia sulla nuova legge urbanistica regionale e cominciata ieri, al Pirellone, a colpi di emendamenti (ben 868) da parte dell’opposizione e raffiche di bocciature della maggioranza. L’Unione si è portata in aula pure i rinforzi dalla Brianza, da dove sono saliti il sindaco di Monza, Michele Faglia, e alcuni assessori della propria giunta per lanciare la propria fatwa nei confronti del nuovo documento urbanistico. Quello che diminuisce da 5 a 3 il periodo di salvaguardia urbanistica del territorio e che, secondo loro, farà colare cemento soprattutto sul comune monzese, contro il quale esisterebbe secondo il suo primo cittadino «un accanimento» solo allo scopo di «favorire interessi privati». In particolare di un’azienda edilizia di Paolo Berlusconi, proprietaria (dal ’71) di un’area regolarmente acquistata vicino al Lambro - la cosiddetta Cascinazza - sulla quale attende da 40 anni di poterci costruire.
«La sinistra ha problemi di accanimento contro la famiglia Berlusconi - ha detto l’assessore all’urbanistica, Davide Boni - e lo si capisce dal fatto che a tutt’oggi non ha avanzato alcun rilievo tecnico su questa legge. Che, a questo punto, rimarrà così com’è». E da Monza il capogruppo di FI Osvaldo Mangone gli dà manforte, «perchè - dice - la giunta attuale, in 4 anni, non ha portato in aula una sola proposta di variante al Piano Territoriale, ostinandosi a scaricare le responsabilità e, contemporaneamente, a far cementificare Monza dalle Cooperative rosse».


Altro tema di scontro, i nuovi regolamenti per l’apertura di luoghi di culto, coi quali si cercherà di mettere un freno al proliferare di moschee abusive (vedi, viale Jenner).
Dopo una giornata di muro contro muro, la seduta è stata rinviata alla prossima settimana.

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