Ora al Cavaliere Formigoni serve al Pirellone

«La Lombardia ha un Pil superiore a quello di molti Paesi della Ue». «Fare il governatore della Lombardia è come fare il presidente di un Paese della Ue». Pensieri e parole di Roberto Formigoni che anche dopo questa tornata elettorale trionfale per il centrodestra ha dovuto rinunciare a trasferirsi armi e bagagli a Roma. Con la promessa di Berlusconi che alle Regionali del 2010 sarà ancora lui il candidato del Pdl.
Ma non si tratta affatto di una bocciatura come alcuni esponenti di centrosinistra si sono affrettati ad affermare. Da tempo sosteniamo che Roberto Formigoni è sicuramente uno dei politici più brillanti espressi da Forza Italia, Casa delle libertà e Popolo della libertà e che, anche in ambito governativo potrebbe recitare un ruolo importante. Ma la politica ha le sue regole che Formigoni conosce e accetta. Se il governatore fosse stato cooptato a Roma, difficilmente Berlusconi avrebbe potuto respingere l'assalto della Lega al Pirellone. Ma poteva il Pdl rinunciare a un ruolo fondamentale come quello del presidente della Lombardia proprio nel momento in cui Milano e la Lombardia si avviano a organizzare il prestigiosissimo Expo del 2015? Poteva Berlusconi sottrarre alla Moratti un partner fondamentale? Evidentemente no.

La ragion di Stato è prevalsa sulle pur sacrosante ambizioni di Formigoni che però avrà anche il ruolo di vicecoordinatore nazionale del Pdl. Insomma se a qualcuno potrà sembrare che il Pirellone sia diventato la «prigione» di Formigoni, nessuno potrà negare che si tratti di una prigione davvero dorata.

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