«Se la Lega ha preso 100mila voti a Milano e 3 milioni al Nord è perché la gente quei dati se li sente sulla pelle». Fin troppo facile per il fresco deputato Matteo Salvini commentare i dati della Cgia di Mestre sul federalismo fiscale.
Onorevole Salvini, sicuro che questa sia lunica strada?
«Io dono il sangue da quando ho 15 anni, ma lo faccio volontariamente. Lo Stato, invece, il sangue lo preleva obbligatoriamente ogni 27 del mese a 10 milioni di lombardi».
Fate i soliti razzisti?
«La Lega chiede giustizia, non privilegi. Abbiamo il dovere di riportare equilibrio, di cancellare una vergogna che dura da trentanni».
Dovrà spiegarlo anche a qualche suo alleato.
«Anche nel centrodestra cè qualcuno che non è particolarmente sensibile al tema. Ma dopo questo voto, finalmente non ci sono più alibi».
Quindi?
«Quindi federalismo. Significa che da domani ci potrebbero essere negli stipendi e nelle pensioni di chi vive al Nord 323 euro in più».
Magari federalismo, ma con qualche aiuto delle Regioni più ricche a quelle più deboli.
«Aiuti a termine: cinque, dieci anni. Poi basta. Se a un bambino lasci il ciuccio, lui lo tiene fino a 18 anni. È ora che Basilicata e Campania imparino a mangiare da sole. A spendere di meno o a lavorare di più».
Come andrà a finire?
«Sicuramente staremo alle costole del sindaco Moratti.
Non sarà facile.
«Si può. E magari nel 2015 anche Milano capitale della Repubblica federale padana».
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