Il certificato di morte del San Giacomo è stato firmato ieri, in due tappe. Prima, alle 17, lo svolazzo dei medici, poi, circa unora dopo, quello dei sindacati. Via libera, dunque. Il 31 ottobre lospedale San Giacomo chiuderà definitivamente i battenti, ma già da domani, 8 ottobre, saranno sospese laccettazione per i ricoveri ordinari e lattività del pronto soccorso. Il personale, composto da 701 operatori, verrà ricollocato: 400 unità andranno in altre strutture dellAsl Roma A, mentre 300 saranno dislocate in altre aziende sanitarie. In 200, invece, andranno in pensione nei prossimi 18 mesi. I reparti che continueranno ad operare nel territorio della Roma A sono: Gastroenterologia e Endoscopia digestiva, Neurologia, Day hospital Oncologigo ed ematologico, Chirurgia generale, Radiologia, Laboratorio e farmacia. Psichiatria verrà trasferita allUmberto I, che è nel territorio della A ma non fa parte dellazienda sanitaria.
Per quanto riguarda i reparti che verranno trasferiti in altre aziende, Cardiologia andrà al Sandro Pertini, Nefrologia e Dialisi al SantEugenio, le due Medicine interne andranno una al Grassi di Ostia e laltra al Cto. Diversi i settori che saranno trasferiti al Santo Spirito: Anestesia, Rianimazione, Anatomia, Istologia e Medicina trasfusionale. Al San Giovanni finiranno Ortopedia e Traumatologia così come Ostetricia e Ginecologia. Al San Camillo Urologia mentre a Tor Vergata verrà trasferito il pronto soccorso. E in centro? «Sarà aperto il 15 novembre il poliambulatorio di via Canova», è la promessa fatta ieri del presidente della Regione Piero Marrazzo durante una conferenza stampa con lassessore allUrbanistica Esterino Montino. In via Canova saranno attivati venti ambulatori (da oncologia a ematologia, da cardiologia a ortopedia, da diagnostica ecografica ai prelievi) e sarà attivo anche un ambulatorio di continuità affidato ai medici di famiglia. Lambulatorio funzionerà notte e giorno, compresi i festivi e fornirà anche alcune «prestazioni di continuità», assimilabili ai codici bianchi e verdi di pronto soccorso, come cure per ferite superficiali, piccoli traumi, febbre, tonsilliti, dolori articolari. Vi lavoreranno 44 operatori. Per le patologie più complesse sarà possibile rivolgersi al 118 e ai pronto soccorso degli ospedali più vicini: Santo Spirito, Fatebenefratelli, Policlinico Umberto I, San Giovanni, San Camillo.
Al letto di morte dellospedale più centrale di Roma, come sempre in questi casi, è solo dolore. «Il San Giacomo è destinato a essere seppellito da una colata di cemento, il centrosinistra ha scritto una delle pagine più nere della sanità (e dellurbanistica) della capitale», il necrologio di Fabio Desideri (Federazione dei Cristiano popolari). «Il San Giacomo chiude i battenti, provocando la diaspora di professionalità e di personale medico in altre strutture sanitarie della Capitale e lapertura di un nuovo poliambulatorio. Qualcuno ci dovrà spiegare dovè il presunto risparmio che si otterrebbe dalla chiusura di questo ospedale storico della Capitale», si chiede in una nota il segretario regionale dellUdc Luciano Ciocchetti.
Ma qualcuno fa di più.
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