Gerusalemme Cè un caso nel caso: la Francia ha votato a sorpresa in favore delladesione palestinese allUnesco, in unennesima presa di posizione inaspettata sul piano della sua politica estera. «Questa mattina, al Quay dOrsay, è stato choc», ha scritto il sito del Nouvel Observateur, raccontando dellarrivo alla sede del ministero degli Esteri di una direttiva presidenziale con lindicazione di voto. Tutto faceva pensare che il presidente Sarkozy avrebbe optato per unastensione in linea con Londra e Roma, capace di mantenere intatti gli equilibri con Washington. Alla richiesta di adesione dei palestinesi allOnu come Stato membro, Parigi aveva risposto con una controproposta: lo status di Paese non membro osservatore. E allinizio del mese, a proposito dellammissione palestinese allagenzia culturale, così parlava il portavoce del ministero degli Esteri, Bernard Valero: «La priorità è il ritorno ai negoziati, e consideriamo che lUnesco non sia il luogo appropriato». Ieri, per lo stesso Bernard Valero, «la questione era sapere se la comunità internazionale rispondeva sì o no alla domanda di adesione della Palestina. In questo caso, dobbiamo prendere le nostre responsabilità e andare allessenziale. E la Francia dice sì, la Palestina ha il diritto di diventare Stato membro dellUnesco». Il voto a sorpresa di Parigi racconta una politica estera che va in una direzione spesso inaspettata, a volte contraria al passo europeo e alle aspettative dellalleato americano. Anche se gli eventi di ieri hanno mostrato in realtà ancora una volta unEuropa divisa, la voce di Parigi ha lasciato tutti sorpresi. Come molti furono sorpresi in primavera quando fu Parigi a richiedere un intervento Nato in Libia e a mettersi alla testa delle operazioni. Attira linteresse degli analisti unaltra mossa inaspettata di Parigi, che lascia la sua sfera di tradizionale influenza nel continente africano, loccidente francofono, per andare ad agire sulle coste orientali.
Dopo il sequestro di Marie Dedieu, rapita a inizio ottobre in Kenya e morta durante la prigionia, la Francia è molto più presente in quellarea. Pochi giorni fa, Parigi ha annunciato che spedirà rifornimenti alle truppe del Kenya impegnate a combattere le milizie islamiste degli Shabab in Somalia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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